Quando l’olio d’oliva diventa un lusso per i marocchini

Quando l’olio d’oliva diventa un lusso per i marocchini
Quando l’olio d’oliva diventa un lusso per i marocchini
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Ogni anno, a novembre, inizia la raccolta delle olive. Un momento chiave per i marocchini che prediligono l’olio d’oliva, soprannominato “oro verde”. Ma i rischi climatici hanno portato ad un vertiginoso calo della produzione.

I professionisti del settore sono preoccupati. La siccità ha un impatto “profondo” sul settore, influenzando quantità e prezzi. Il Ministero dell’Agricoltura prevede una produzione di 90.000 tonnellate di olio d’oliva, ben al di sotto del fabbisogno nazionale, stimato tra 130.000 e 140.000 tonnellate.

Ahmed El Bouari, ministro dell’Agricoltura, conferma questo calo: “La produzione prevista per il settore olivicolo quest’anno è stimata in 950.000 tonnellate”, in calo dell’11% rispetto alla stagione precedente e del 40% rispetto a un’annata normale. La causa è la siccità e le alte temperature durante la fioritura.

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Per arginare la crisi, il governo ha sospeso i dazi sull’importazione di olio d’oliva. L’obiettivo: garantire l’offerta e stabilizzare i prezzi. Le esportazioni saranno regolamentate per preservare le scorte nazionali.

Rachid Benali, presidente della Federazione olivicola interprofessionale marocchina, sottolinea l’impatto del cambiamento climatico. “Il problema non si limita alla siccità”, spiega, “ma comprende anche varie fluttuazioni climatiche”. L’aumento dei prezzi può essere spiegato anche con l’aumento dei costi di produzione.

Bouazza El Kharrati, presidente della Federazione marocchina per i diritti dei consumatori, denuncia “il calo della resa degli ulivi e la distruzione di vaste aree di uliveti”. Sottolinea anche “le pratiche immorali di alcuni speculatori” che approfittano della situazione.

Il settore olivicolo è, tuttavia, un settore chiave dell’economia marocchina. Genera più di 50 milioni di giornate lavorative all’anno e rappresenta il 68% delle aree arboricole del Paese.

Nonostante le difficoltà, rimane una piccola speranza. Lo sviluppo di moderne tecniche di irrigazione e la scelta di varietà di olivo adatte potrebbero consentire al Marocco di rilanciare la produzione di olio d’oliva.

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