una conferenza, un appuntamento e una resa dei conti con Netanyahu

una conferenza, un appuntamento e una resa dei conti con Netanyahu
una conferenza, un appuntamento e una resa dei conti con Netanyahu
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Il capo di Stato francese organizzerà nel 2025 una conferenza sulla creazione di uno Stato palestinese. Emmanuel Macron lancia la più grande iniziativa diplomatica della sua presidenza.

Emmanuel Macron, che le circostanze hanno spinto a ritirarsi dal governo del paese, intende avere maggiore influenza sulla scena internazionale nella seconda parte del suo secondo mandato. Come Jacques Chirac prima di lui, in una situazione di convivenza dal 1997 al 2002, il capo dello Stato può trovare un nuovo spazio politico per affermare la sua influenza, anche se ciò significa immaginare una nuova vita da diplomatico. Il presidente ha l’ambizione di affrontare a testa alta alcune questioni internazionali; sa che la voce della Francia sul conflitto in Medio Oriente non è né ben compresa né molto ascoltata.

Il presidente francese ha fatto il 3 dicembre un annuncio importante, che dovrebbe scuotere le agende dei diplomatici europei e americani per il 2025. Emmanuel Macron ha deciso di organizzare una conferenza con l'Arabia Saudita sulla creazione di uno Stato palestinese. Lo ha dichiarato il capo di Stato francese nel secondo giorno della sua visita di Stato a Riad. Accompagnato dal principe ereditario e leader de facto dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, ha addirittura annunciato che presiederanno insieme questo importante incontro diplomatico il prossimo giugno.

Emmanuel Macron è rimasto vago su una questione ben precisa: la Francia riconoscerà uno Stato di Palestina? Ma bisogna senza dubbio vedere in questo la volontà di non offendere tutti gli interlocutori che verranno invitati, e di incoraggiare Israele a non respingere l'iniziativa senza che sia stata ben spiegata. Tuttavia, le intenzioni di arrivare alla creazione di uno Stato palestinese sembrano molto chiare. “Ci auguriamo che nei prossimi mesi, insieme, moltiplicheremo e uniremo le nostre iniziative diplomatiche per portare tutti su questa strada”, ha indicato il presidente francese, che desidera “coinvolgere diversi altri partner e alleati, europei e non europei, che sono pronti ad andare in questa direzione ma aspettano la Francia”.

Il governo israeliano non può che diffidare dell’iniziativa di Francia e Arabia Saudita. Ma Emmanuel Macron vuole credere che la pressione internazionale sarà sufficiente in pochi mesi per spostare le linee. Il presidente francese ha espresso ieri ancora la “volontà” di riconoscere uno Stato palestinese, ma “al momento opportuno, [c’est-à-dire] dove innesca movimenti reciproci di riconoscimento”. La conferenza di giugno viene quindi presentata da Emmanuel Macron come un momento “che permetterà anche di dare risposte in termini di sicurezza per Israele e di convincere che la soluzione dei due Stati è una soluzione che è rilevante per Israele stesso.

Basti dire che lo stallo con Benjamin Netanyahu è solo all’inizio: il governo israeliano ha pochi mesi per screditare questa conferenza o riuscire a imporvi le sue posizioni e punti di vista. L'iniziativa del presidente francese impone un equilibrio di poteri piuttosto inaspettato per Israele, che sarà chiamato a chiarire la propria linea politica sul futuro delle autorità palestinesi, dei territori palestinesi e degli insediamenti in Cisgiordania.

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