Un vero e proprio tour de force. Questo è ciò che fecero i ladri attaccando la latteria di Brives-Charensac, nella notte tra giovedì 3 dicembre e venerdì 4 dicembre 1964. Senza essere scoperti, riuscirono ad aprire una cassaforte di 500 kg e a spostarla di un piano per caricarla in un'auto e fuggire con il suo contenuto.
La vicenda inizia tra mezzanotte e le 3 del mattino. I delinquenti hanno fatto irruzione nei locali dell'azienda, situati lungo l'avenue Charles-Dupuy. Accesi al piano, riescono a impossessarsi della cassaforte e a caricarla su un “carrello a mano”. La squadra viene quindi lanciata su per le scale. Ma il bagagliaio è pesante. Molto pesante. Troppo pesante. Il diavolo non resiste e si precipita giù per le scale con il suo carico, riducendo in mille pezzi alcuni gradini.
Qualunque cosa. I ladri insistono e finiscono per caricare il bagagliaio nella loro auto: una Peugeot 403 commerciale rubata poche ore prima a un impiegato delle poste, mentre era parcheggiata lungo il Boulevard Président-Bertrand a Puy-en-Velay.
20.000 nuovi franchi nella cassaforte
Allertati dai gestori del caseificio, i gendarmi di Puy-en-Velay hanno pochi indizi per avviare le indagini. Considerati i danni (quasi 20.000 nuovi franchi), chiedono l'aiuto della polizia giudiziaria di Clermont-Ferrand.
E per diversi giorni gli investigatori dovranno risolversi a seguire una caccia al tesoro per sperare di catturare i ladri, sospettati anche di essere gli autori di un'altra rapina compiuta pochi giorni prima in una fabbrica di Yssingeaux.
Le indagini ripresero la sera di domenica 6 dicembre 1964… lontano da Brives-Charensac. Nella foresta di Chabassole, tra Pradelles e Saint-Paul-de-Tartas, due abitanti dell'Altopiano scoprono, abbandonati in mezzo alla foresta, la 203esima cassaforte rubata e la cassaforte sventrata.
Una scoperta che è stata una vera coincidenza: dopo essere andati a sciare in mattinata in Ardèche, i due scopritori avevano incontrato notevoli cumuli di neve nei pressi dell'Auberge de Peyrebeille ed erano tornati indietro, decidendo di effettuare la loro escursione nel bosco che costeggia la strada.
Piccoli spiccioli sparsi tra le nevi di Pradelles
Ancora una volta agli inquirenti non resta che constatare i fatti: la cassaforte è stata squarciata da un masso ritrovato anche lui nella neve. I ladri sembravano interessati solo alle banconote di grosso taglio: lasciavano lì, sparse sul pavimento, le monetine.
Per quanto riguarda la 203, venne restituita al proprietario ma subì il colpo di questo viaggio pazzesco: lamiere si attorcigliarono sotto il peso del bagagliaio e mancava il sedile posteriore.
Un piano disegnato sulla strada
La panchina appunto. Questa è l'ultima svolta in questa vicenda. È stata ritrovata il mercoledì successivo su una strada abbandonata lungo la RN88, a La Pépinière, appena fuori Puy-en-Velay. Informati del ritrovamento gli investigatori si sono nuovamente recati sul posto.
“Lì vicino, sulla carreggiata dismessa, era stata disegnata grossolanamente una planimetria utilizzando una pietra bianca. » Il piano della latteria in previsione della rapina? Certamente. In ogni caso, questo sarà l'ultimo indizio lasciato dai malviventi prima di svanire nel nulla.