Sebbene il principio del “servizio compreso” nel prezzo dei consumi sia adottato in Svizzera da circa cinquant’anni, il pagamento di piccole mance è ancora ampiamente utilizzato in alcuni settori, come ristoranti, parrucchieri e taxi. Secondo alcune stime, l’importo annuo delle mance spese in Svizzera ammonta a circa un miliardo di franchi, rileva l’ Giornale della domenica.
Tra gli svizzeri, però, l’obbligo della mancia non è unanime. Secondo un sondaggio, più di due terzi di loro non vogliono includerli nel prezzo dei loro consumi 20 minuti e Tamedia. Quasi la metà degli intervistati è favorevole alla loro rimozione.
Una divisione sinistra-destra
Secondo lo studio pubblicato domenica, almeno il 48% degli intervistati è favorevole all’eliminazione totale delle mance compensata da un aumento dello stipendio base dei dipendenti della ristorazione. I sostenitori del PLR e dell’UDC sono soprattutto contrari all’abolizione delle mance, mentre una piccola maggioranza di sì si trova dalla parte del PVL e del Centro. Coloro che sostengono il PS e i Verdi sono ampiamente favorevoli.
L’opposizione alla mancia obbligatoria, tuttavia, è unanime. La maggioranza degli intervistati è contraria, indipendentemente dal partito, dall’età e dal sesso. Il sondaggio online è stato condotto il 21 novembre tra 13.215 persone provenienti da tutte le regioni linguistiche.
Recentemente il Consiglio federale ha annunciato di non voler modificare la prassi fiscale relativa alle mance nel settore alberghiero e della ristorazione. Attualmente questi sono integrati nel salario determinante. Sono quindi soggetti ai contributi dei dipendenti e tassati come parte dell’imposta sul reddito.