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Editoriale Seine-Saint-Denis
Pubblicato il
1 dicembre 2024 alle 6:28
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Il tribunale amministrativo di Montreuil ha sconfessato una madre alla quale era stato rifiutato un posto all'asilo nido Montréuil (Seine-Saint-Denis) nel luglio 2022 per suo figlio, che ora ha 4 anni. Aveva chiesto un posto per suo figlio e la Commissione di ammissione per le modalità di accoglienza (CAMA) della città che si è riunita il 13 maggio 2022. Ha poi saputo “ultimamente”, il 4 luglio successivo, che la sua richiesta era stata respinta.
Un impatto “sulla qualità della sua vita e su quella dei suoi figli”
La madre ha quindi portato il caso in tribunale per ribaltare questa decisione che ha avuto “conseguenze” sulla sua vita. In mancanza di ciò, ha voluto che il tribunale pronunciasse una “sospensione del procedimento” in attesa che venisse “comunicata” la “relazione” della CAMA e le “richieste di assegnazione in forma anonima” di posti in asilo nido.
La decisione soffriva di un “manifesto errore di valutazione”, dal suo punto di vista, poiché la CAMA “non aveva esaminato la sua richiesta” di assegnazione di un posto “nel settore 3”. Ciò ha avuto un impatto “sulla qualità della sua vita e su quella dei suoi figli”, ha spiegato al tribunale amministrativo di Montreuil.
Tuttavia, “la ricorrente sostiene, senza dimostrarlo, di aver presentato una domanda di assegnazione di un posto in un asilo nido in tre settori (…) e che la sua domanda nel settore 3 non è stata esaminata”, rileva il tribunale amministrativo di Montreuil in una sentenza datata 2 ottobre 2024 e che è appena stata resa pubblica. Lei infatti “non ha prodotto copia della sua richiesta” e quindi non ha dimostrato “di aver richiesto un posto in un asilo nido della fascia 3”.
Nel merito, «la CAMA ha esaminato quaranta domande rientranti nella fascia di età del figlio del ricorrente mentre erano disponibili soltanto dodici posti», riformulano i giudici amministrativi. Tuttavia, “nessun elemento” del fascicolo consente di stabilire che il Comune ha commesso “un manifesto errore di valutazione” stimando “dopo aver esaminato le altre trentanove domande” che non vi fossero più posti disponibili.
“Senza alcuna necessità di sospendere il procedimento”, la richiesta della madre è stata respinta. Quest'ultima ha tempo fino al 2 dicembre 2024 per impugnare la sentenza, anche se il figlio è ormai in età scolare: potrà comunque chiedere un risarcimento in caso di vittoria.
CB-PressPepper
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