Diversi raduni previsti sabato a Romans-sur-Isère in memoria del giovane Thomas, ucciso un anno fa nel villaggio di Crépol, sono stati finalmente autorizzati dopo essere stati vietati dalla prefettura della Drôme.
Con due distinte ordinanze datate venerdì, il tribunale amministrativo di Grenoble, adito in via provvisoria dagli organizzatori dei raduni, ha deciso di sospendere il divieto di queste manifestazioni.
Paura dei guai
La prefettura della Drôme aveva giustificato il suo divieto di assembramenti lunedì con il timore di “disordini significativi e scontri ideologici a Romans-sur-Isère, Bourg-de-Péage, Crépol e Valence”.
Ma secondo il tribunale, il prefetto “non adduce la diffusione di inviti a commettere atti di violenza” e non ha chiesto una modifica del percorso delle manifestazioni.
“In queste condizioni, il divieto di manifestazione dichiarato dai ricorrenti non può essere considerato adeguato, necessario e proporzionato alle circostanze. Questi ultimi sono quindi legittimati a sostenere che è stato compiuto un attacco manifestamente illegale alla libertà pubblica”, ritiene la Corte.
Un piccolo gruppo di estrema destra
Una di queste manifestazioni, inizialmente annunciata per il 19 novembre a Romans-sur-Isère, un anno esatto dopo l'omicidio, poi rinviata al 30 novembre, è organizzata da un piccolo gruppo di estrema destra chiamato “Justice for Ours”. Si intitola “Raduno per Tommaso tutte le vittime dell'immigrazione”.
“Riunione autorizzata. Sabato tutti a Romans! », ha esultato il collettivo venerdì sul proprio account Instagram.
Da alcuni giorni i suoi membri distribuiscono volantini a Roma e dintorni invitando a riunirsi in ricordo di Thomas e Nicolas Dumas, un giovane – guarda caso giocatore della stessa squadra di rugby dell'adolescente – ucciso all'inizio di novembre davanti a di una discoteca del dipartimento, che definiscono “vittime dell’immigrazione”.
Contromanifestazioni di sinistra
La seconda ordinanza sospende il divieto di contromanifestazioni annunciato da associazioni o organizzazioni di sinistra che denunciano la strumentalizzazione politica della morte dei due giovani.
La morte di Thomas, uno studente liceale di 16 anni accoltellato durante la violenza al termine di un ballo di paese, aveva infiammato la classe politica, con la destra e l'estrema destra che si sono impadronite dell'argomento per denunciare la crescente insicurezza nelle campagne a loro, provenienti dalle periferie sensibili.
Pochi giorni dopo l'omicidio, attivisti di estrema destra hanno organizzato una manifestazione simile a una spedizione punitiva nel quartiere Monnaie di Romans, da cui provengono alcune delle 14 persone incriminate in questo caso.