Pesca illegale in Senegal: il ministro Fatou Diouf assicura che sono in corso sforzi per migliorare la tracciabilità e la trasparenza – VivAfrik

Pesca illegale in Senegal: il ministro Fatou Diouf assicura che sono in corso sforzi per migliorare la tracciabilità e la trasparenza – VivAfrik
Pesca illegale in Senegal: il ministro Fatou Diouf assicura che sono in corso sforzi per migliorare la tracciabilità e la trasparenza – VivAfrik
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Il Senegal sta adottando misure importanti per combattere la pesca illegale nelle sue acque territoriali, ha affermato il Ministro della pesca, delle infrastrutture marittime e portuali, Fatou Diouf, durante una conferenza stampa il 28 novembre 2024. Questa dichiarazione arriva dopo l’avvertimento dell’Unione europea (UE) nei confronti inadeguatezze nella lotta contro la pesca illegale nella zona economica esclusiva del paese. Il governo senegalese assicura che sta lavorando attivamente per porre rimedio a queste carenze, in particolare migliorando la tracciabilità del pesce esportato e rafforzando la trasparenza del settore.

Una risposta alle critiche europee

L’Unione Europea ha inviato un cartellino giallo al Senegal nel maggio 2024, segnalando i fallimenti nella lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUU) tra il 2016 e il 2020. Questi fallimenti riguardavano in particolare la tracciabilità dei pesci e il sistema di certificazione, questioni sollevate prima l’avvento dell’attuale governo. Durante la conferenza stampa, il ministro Fatou Diouf ha ricordato che le critiche dell’UE si riferivano a un periodo precedente al suo insediamento. Ha insistito sul fatto che il Senegal ha già intrapreso riforme significative e sta attuando azioni concrete per rafforzare la gestione delle risorse ittiche del paese.

La missione di audit dell’Unione europea

Nell’ambito di questa risposta, il Senegal ha recentemente ospitato una missione di controllo dell’Unione Europea, che mirava a valutare i progressi compiuti e verificare la conformità del paese agli standard di sostenibilità e tracciabilità dei prodotti della pesca. Il ministro ha dichiarato: “Dobbiamo fornire loro tutti i documenti, dobbiamo aprire loro tutte le porte”, sottolineando il desiderio del governo senegalese di collaborare pienamente con l’UE per risolvere i problemi individuati. La missione ha ora lasciato il Paese e il governo è in attesa del suo rapporto per intraprendere le azioni necessarie sulla base delle raccomandazioni.

Un periodo di conformità di otto mesi

Il Senegal ha attualmente un termine di otto mesi per conformarsi ad alcuni requisiti stabiliti dall’UE, in particolare per quanto riguarda la tracciabilità e la certificazione del pesce catturato. Questa scadenza è essenziale affinché il Paese possa rafforzare il proprio sistema di monitoraggio della pesca e rispondere alle preoccupazioni sollevate da Bruxelles. Il governo senegalese assicura che prenderà sul serio la questione e che sta mettendo in atto misure per migliorare la gestione delle risorse marittime.

Conseguenze dell’allarme europeo: cessazione della pesca da parte dei pescherecci europei

In risposta ai guasti riscontrati, le navi europee che operano nella zona economica esclusiva del Senegal hanno cessato le loro attività di pesca dal 17 novembre 2024. Jean-Marc Pisani, ambasciatore dell’Unione europea, ha precisato che queste navi potranno continuare a pescare nelle acque di altri paesi vicini al Senegal, come il Gambia, la Guinea-Bissau, la Mauritania o Capo Verde, nel quadro di accordi bilaterali con queste nazioni.

Verso una gestione sostenibile delle risorse della pesca

Il Senegal, con la sua ricca biodiversità marina e risorse ittiche, rappresenta un attore chiave nella sicurezza alimentare ed economica nell’Africa occidentale. Le autorità senegalesi sono quindi determinate ad attuare riforme volte a garantire la sostenibilità della pesca migliorando al tempo stesso la trasparenza del settore. Il ministro Fatou Diouf ha aggiunto che, allo stesso tempo, verranno compiuti sforzi continui per rafforzare la cooperazione con i partner internazionali e per garantire che le pratiche di pesca nelle acque senegalesi rispettino gli standard internazionali.

Lavori in corso per una pesca sostenibile

Il Senegal ha preso coscienza dei problemi legati alla pesca illegale e sta attuando riforme per migliorare la gestione delle proprie risorse ittiche. Le autorità sono consapevoli delle critiche mosse dall’Unione Europea, ma assicurano che sono stati fatti progressi e che si continua a lavorare per rendere il settore della pesca più trasparente, sostenibile e in linea con gli standard internazionali. Il Paese resta impegnato a lavorare in collaborazione con i suoi partner per preservare le proprie risorse marittime, sostenendo al tempo stesso la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico.

Moctar FICUU/VivAfrik

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