RSF denuncia la condanna del giornalista Hamid El Mahdaoui – Telquel.ma

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SSecondo il comunicato stampa di RSF, El Mahdaoui, direttore editoriale del sito Badil.info, è stato condannato secondo il codice penale per accuse che avrebbero dovuto essere trattate secondo la legge sulla stampa e sull’editoria, secondo il comunicato stampa di RSF per la difesa dei giornalisti e della libertà di stampa.

“Il giornalista è in attesa del processo d’appello dopo essere stato condannato, l’11 novembre, dal tribunale di primo grado di Rabat, a 18 mesi di carcere e ad una multa di circa 130.000 euro (1,5 milioni di dirham, ndr)”. specifica il comunicato stampa di RSF. Queste accuse, basate sul “diffondere false accuse” e il “diffamazione”, sono stati motivati ​​da una denuncia del ministro della Giustizia, Abdellatif Ouahbi, a seguito di un video pubblicato da El Mahdaoui che evocava fatti presunti compromettenti per il ministro.

RSF sottolinea che questo caso rappresenta una pericolosa elusione della legge sulla stampa ricorrendo al diritto penale, soprattutto dopo un periodo di speranza in seguito alla grazia reale concessa a otto giornalisti il ​​30 luglio. Questa decisione riduce le speranze di migliorare la libertà di stampa”aggiunge il comunicato stampa.

L’ufficio Nord Africa di RSF ha riportato anche le dichiarazioni di El Mahdaoui, che ha insistito sull’importanza di considerare tutti gli elementi relativi al suo caso, compresi i suoi tentativi di contattare il ministro prima della pubblicazione del video incriminante. Come potrei essere trattato equamente se non si sapesse che ho pubblicato le stesse informazioni di un altro giornalista, che è stato perseguito secondo la legge sulla stampa e l’editoria, mentre sono processato secondo il codice penale?” chiede El Mahdaoui.

L’11 novembre il tribunale di primo grado di Rabat ha emesso il verdetto condannando Hamid El Mahdaoui a 18 mesi di carcere. Oltre a questa condanna, dovrà pagare una multa di 1,5 milioni di dirham a beneficio del denunciante, il ministro della Giustizia Abdellatif Ouahbi.

Nelle conclusioni finali, l’avvocato del ministro ha chiesto il massimo della pena per il giornalista e ha chiesto un risarcimento civile di 10 milioni di dirham. Questo avvocato aveva anche richiesto una verifica finanziaria delle entrate generate dal canale YouTube di El Mahdaoui, con la destinazione di questi fondi ad opere di beneficenza per ordine del tribunale.

Abdellatif Ouahbi, ex segretario generale del partito PAM, aveva accusato El Mahdaoui di “diffusione di false accuse e fatti con lo scopo di diffamare privati”, così comee “calunnie e ingiurie pubbliche”ai sensi del codice penale. El Mahdaoui aveva menzionato in un video il “sospetti di frode fiscale”, di cui accusa Ouahbi.

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