Quanto più il Marocco riesce a convincere e sedurre la comunità internazionale, tanto più il regime algerino sprofonda nella sua aggressività e piromania. Si rifiuta di riconoscere la sua sconfitta diplomatica e continua ad alzare la posta.
Nel Maghreb regna attualmente un clima politico particolare. Quanto più il Marocco riesce nella sua diplomazia e nella sua economia, tanto più il regime algerino viene colto da trance nevrotiche. La vicenda del Sahara marocchino è diventata il grande barometro di questa competizione, l’indicatore decisivo di questa equazione strategica nel Nord Africa.
Recentemente, dopo numerose azioni diplomatiche marocchine, la decisione della Repubblica di Panama di sospendere il riconoscimento della fittizia SADR ha dato un duro colpo all’ossessione separatista del Polisario portata avanti frontalmente dai soldati algerini. L’importanza della decisione di Panama è che viene da uno dei primi paesi ad aver riconosciuto il Polisario negli anni ’80 e ad avervi aperto una rappresentanza diplomatica. Questa decisione panamense avrà, senza dubbio, ripercussioni sui continenti sudamericano e africano, poiché Panama è stata attiva nella commercializzazione politica del Polisario in questa regione del mondo.
Questa importante decisione non è affatto il risultato del caso. Ciò avviene in un contesto in cui la diplomazia marocchina sta raccogliendo i frutti degli ingenti investimenti politici avviati dal Regno a partire dal 2007, anno in cui il Marocco ha proposto il piano di autonomia come soluzione alla crisi sotto sovranità marocchina. Questa dinamica guidata dal Marocco è riuscita a segnare molti punti, a cominciare dal riconoscimento americano, seguito dalle grandi scelte europee, spagnole e francesi. Tutte queste conquiste hanno finito per avere un impatto positivo sul lavoro delle Nazioni Unite sul Sahara, il cui punto cardinale per il Marocco è aver convalidato l’opzione dell’autonomia come unica soluzione alla questione sahariana.
Quanto più il Marocco riesce a convincere e sedurre la comunità internazionale, tanto più il regime algerino sprofonda nella sua aggressività e piromania. Si rifiuta di riconoscere la sua sconfitta diplomatica e continua ad alzare la posta, come dimostra il suo rapporto movimentato con la Francia. Il regime algerino critica Emmanuel Macron per aver sostenuto la Francia, ex potenza coloniale, alla sovranità del Marocco sul Sahara. L’irrazionalità del regime algerino è tale che è pronto a usare tutte le carte per cercare di contrastare i successi marocchini. Oltre ad aver sviluppato nei suoi media ufficiali una fobia marocchina disinibita, questo regime militare algerino è sempre più bloccato nella negazione totale delle nuove realtà geostrategiche.
È probabile che queste nuove realtà accentuino la rabbia algerina. A partire dalla Russia, considerata dal regime algerino come parte della galassia dei suoi alleati. È vero che durante le votazioni dell’Onu sul Sahara Mosca generalmente opta per l’astensione, ma nella realtà politica la Russia di Vladimir Putin si avvicina al Marocco. Come dimostra questo doppio grande negoziato economico con il Marocco. Il primo è lo sviluppo della cooperazione tra i due paesi nel campo del nucleare civile. Il secondo riguarda il famoso accordo di pesca che Mosca starebbe negoziando con Rabat, integrando la costa delle province sahariane. Né la Russia né il Marocco potrebbero avviare questi delicati progetti se ci fosse il minimo sospetto sulla reale posizione di Mosca sull’unità territoriale marocchina.
La seconda potenza che può fornire un sostegno decisivo al Marocco è la Cina. Il suo presidente XI Jinping è stato ricevuto in visita ufficiale dal principe ereditario Sua Altezza Reale Moulay Hassan in condizioni che lasciano pochi dubbi sulla disponibilità cinese a riconoscere la natura marocchina del Sahara. La volontà cinese di partecipare, con ingenti investimenti, allo sviluppo strutturale di questa regione non può essere raggiunta se la Cina integra nella sua visione la sovranità del Marocco sui territori del Sahara. Con la sua formidabile efficienza e la sua leggendaria discrezione, il Marocco sta gradualmente ma inesorabilmente guadagnando il sostegno di due importanti membri del Consiglio di Sicurezza. Russia e Cina. Sommato agli altri due già acquisiti in Marocco, Stati Uniti e Francia, il trionfo marocchino alle Nazioni Unite sarà totale e l’ira algerina del tutto disorientante. Con ovviamente impatti immensi sulla scena africana e all’interno delle istituzioni dell’Unione Africana.