Vicino a Lione suscita polemiche l’apertura di una scuola cattolica tradizionale per ragazze

Vicino a Lione suscita polemiche l’apertura di una scuola cattolica tradizionale per ragazze
Vicino a Lione suscita polemiche l’apertura di una scuola cattolica tradizionale per ragazze
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Educazione alla sensibilità”intelligenza strutturata”la preoccupazione per ogni fecondità agli occhi di Dio” … è quello che dovranno aspettarsi gli studenti al loro ritorno a scuola a settembre presso il centro educativo Pauline Marie Jaricot a Châtillon-sur-Chalaronne, nell’Ain.

College privato fuori contratto, l’istituto fa una doppia scommessa: quella di essere riservata alle ragazze giovani, ma anche di mettere la fede al centro dell’educazione, alla vecchia maniera. Leggendo il programma scolastico vengono in mente diverse cose: la prima è l’impressione di un viaggio indietro nel tempo fino al XIX secolo, o la sceneggiatura di The Handmaid’s Tale di Margaret Atwood.

Niente pantaloni, niente scollatura, gonna o vestito lungo, calzini alti, testa e spalle coperte: un’educazione dura, basata sul rito tradizionale di Pio V I dieci studenti per classe avranno un programma basato su 6 pilastri: formazione cristiana, a cura di “la proposta di una vita sacramentale”, l’apprendimento della conoscenza, un percorso artistico che comprende l’insegnamento delle arti plastiche, della musica, ma anche del cucito, della cucina e “Fare la casa”. C’è anche un asse”trascendenza” che permette alle ragazze di andare “oltre la superficialità moderna”, ma anche un tema “Spirito buono” coltivare “educazione del cuore”. Per concludere, il “dovere di memoria”, fondamentale per la giovane quando diventa a sua volta una “educatore”.

Dal lato disciplinare, i metodi hanno lo stesso gusto del resto: indossare la divisa”impeccabile”, gioielli vietati, letture personali soggette all’approvazione della scuola all’interno dei suoi locali, telefoni vietati (tranne quelli a pulsanti), social network vietati per gli studenti… e sistema di ricompensa, per completare la dottrina “allertare o denunciare” attuato dallo stabilimento.

All’origine del progetto, una coppia: Thérèse e Jacques Madi. È già noto per la sua affiliazione al movimento fondamentalista cattolico Civitas, sciolto dal ministro dell’Interno nel 2023, tra l’altro a causa di dichiarazioni antisemite e islamofobe. È stato il gruppo apolitico La Libre Pensée ad allertare il consiglio comunale dell’annuncio del progetto. Gestisce campi estivi da un decennio, e cura l’aspetto educativo della struttura, relegando la linea legale e immobiliare al marito. La diocesi di Belley-Ars ha precisato che non sostiene il progetto e che l’istituzione non farà parte del suo progetto”Rete educativa cattolica“.

Il tutto con un obiettivo preciso:”la formazione integrale delle giovani perché diventino donne libere e responsabili in vista del Cielo”. Per la modica cifra di 350 euro mensili.

In un momento in cui i diritti delle donne vengono regolarmente messi in discussione e la moda per la donna tradizionale sta tornando di moda tra i giovani, sembra pericoloso stabilire nella mente delle ragazze il parallelo tra un “Educazione cristiana e femminile” e insegnando cucina, cucito e “Fare la casa”, in vista della procreazione.

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