Mosella. Sapete quale impresa deve compiere la rondine per fare il nido a Metz?

Mosella. Sapete quale impresa deve compiere la rondine per fare il nido a Metz?
Mosella. Sapete quale impresa deve compiere la rondine per fare il nido a Metz?
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Hanno dovuto lasciare l’Africa e affrontare le sempre più numerose tempeste di sabbia durante il loro viaggio. “Quest’anno è stato così. Molte rondini morirono lungo la strada. Gli altri sono arrivati ​​più tardi nella Mosella, verso la fine di aprile», sottolineano Daniel e Silvia Pernet, del Centro di protezione delle specie della Lega per la protezione degli uccelli della Mosella. Dopo 7.000 km di una migrazione estenuante, dove mancavano zone umide, e quindi insetti, fino all’Europa, i viaggiatori raggiunsero la regione di Metz.

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Cercarono quindi il nido che occupavano l’anno precedente. Ma alcuni di questi nidi erano diventati inaccessibili, oppure erano scomparsi durante i lavori. La colpa è di certi esseri umani che ancora non sanno che la distruzione o l’ostruzione dei nidi (o il loro disturbo intenzionale) è vietata dalla legge e punibile con tre anni di reclusione e 150.000 euro di multa.

Per queste sfortunate rondini bisognava rifare tutto…

Fatiche di Ercole per un peso piuma

Un compito titanico attendeva le rondini (che generalmente nidificano all’interno degli edifici di campagna) e i balestrucci, che preferiscono le facciate cittadine.

Quest’anno, almeno, ha piovuto sulla Mosella. “Ma negli ultimi tempi la stagione era arida e il fango era quasi scomparso dal paesaggio”, sottolinea Silvia Pernet. Fare un nido senza cemento è impossibile. Altro ostacolo: la mancanza di cibo. “In trent’anni è scomparso il 70% degli insetti. Il plancton aereo non c’è più”, lamenta Daniel Pernet.

Nonostante la scarsità di cibo, nonostante le insidie, le rondini continuano ad affrontare la sfida come meglio possono. Per comprendere l’impresa, basta guardare le cifre della LPO. Innanzitutto, il peso dell’uccello – tra i 15 e i 22 grammi – ci insegna che non è sempre questione di essere forti come Ercole per spostare le montagne. Notiamo poi che questo lavoro avviene dopo un viaggio di 7.000 km effettuato al ritmo di 350 km al giorno, ovvero dalle otto alle dieci ore di volo giornaliero!

Il progetto prevede quindi di modellare non meno di 2.500 palline di fango, ovvero 200 grammi di materiale, e di prelevare più di 2.000 radichette (fili di paglia, lana, ecc.) per realizzare il nido. In totale, secondo i volontari della LPO, ci sono voluti 1.100 viaggi in otto-dieci giorni per creare la loro piccola casa.

Stanno nidificando adesso. E se mai uno dei piccoli dovesse cadere dal nido, possiamo rimetterlo lì se non è ferito. Altrimenti contattate la LPO o il Lorraine Wildlife Conservation Centre al numero 09 70 57 30 30.

Per qualsiasi consiglio su rondini e rondoni in Mosella, potete contattare Daniel e Silvia Pernet allo 06 59 90 53 92.

“Sai ? Metz” può essere ascoltato anche come podcast

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