Tra pochi giorni si voterà sulla proposta del governo di sottoindicizzare le pensioni all'inflazione dal 1° gennaio 2025 per tutti i pensionati e di rinviare il recupero di questa indicizzazione sui prezzi dal 2024 al 1° luglio del prossimo anno solo per le pensioni inferiori o pari al salario minimo.
I funzionari eletti sanno bene che la stragrande maggioranza non è né privilegiata né egoista! Le pensioni di vecchiaia non sono una “variabile di aggiustamento del bilancio”. La situazione dei pensionati e degli anziani è particolarmente preoccupante a Reunion. Il tasso di povertà rimane molto elevato nel nostro dipartimento e il 23% delle famiglie povere sono famiglie in pensione. Il 17% delle persone con più di 65 anni beneficia dell'ASV o dell'ASPA. Questa osservazione si spiega con un aumento dell'inflazione che colpisce particolarmente il nostro territorio.
Oggi i pensionati sono arrabbiati.
Da gennaio 2017 le loro pensioni sono rimaste indietro del 5,3% rispetto alle variazioni dei prezzi e il loro potere d’acquisto è stato ridotto dell’equivalente di 3,1 mesi di pensione. Per coloro che nel 2018 hanno subito l’aumento del 25% del CSG, la perdita ammonta al 7,8% e all’equivalente di 4,5 mesi di pensione.
I nuovi pensionati escono in media con il 68% dell'ultimo stipendio a causa delle varie riforme che negli ultimi 20 anni hanno allungato l'età pensionabile e aumentato la durata dei contributi, rendendo più difficile per molti di loro l'accesso alla tariffa piena.
Inoltre, i pensionati sono gravemente colpiti dal deterioramento subito dal nostro sistema sanitario. I superamenti delle tariffe, l'aumento delle franchigie e dei pacchetti medici, il notevole aumento delle assicurazioni sanitarie complementari, ecc. aggravano la diminuzione del loro potere d'acquisto.
L'indicizzazione all'inflazione il 1° gennaio, lungi dall'essere una rivalutazione, consiste nell'aggiornare a posteriori le pensioni che hanno subito l'inflazione durante l'anno trascorso, come previsto dagli articoli L.161-23-1 e L.161-25 della Previdenza Sociale Codice.
Chiediamo il risarcimento delle perdite subite, ovvero un aumento del 10%. Nessuna pensione deve essere inferiore al salario minimo e, in ultima analisi, le pensioni di vecchiaia devono essere indicizzate alle variazioni del salario medio.
Chiediamo l'attuazione di un meccanismo di compensazione che tenga conto della realtà del costo della vita alla Riunione e l'estensione di questo sistema di compensazione a tutti i pensionati del nostro dipartimento.
I 18 milioni di pensionati hanno il diritto di alimentarsi correttamente, di prendersi cura di sé e di vivere con dignità.
Dovrete decidere tra pochi giorni sulla proposta di non indicizzazione al 1° gennaio 2025! Contiamo su di voi affinché il tenore di vita dei pensionati nel nostro dipartimento non peggiori ulteriormente.
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