Il Belgio è uno dei maggiori esportatori mondiali di rifiuti verso i paesi in via di sviluppo. Dall’altra parte del mondo, la Malesia, che l’anno scorso ha ricevuto più di 21.000 tonnellate, sta subendo le conseguenze di questo commercio.
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Pubblicato il 27/11/2024 alle 15:41
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UN Oltre alla tradizionale birra, al cioccolato o ai diamanti, c’è un’altra esportazione belga che riscuote successo: i rifiuti di plastica, in particolare verso i paesi in via di sviluppo. Il Belgio è il sesto maggiore esportatore al mondo verso gli Stati non membri dell’OCSE, con quasi 82.000 tonnellate nel 2023, secondo i dati della Basel Action Network, una ONG che monitora i movimenti transnazionali di rifiuti. Si tratta di più della metà di quanto producono gli Stati Uniti (155.000 tonnellate), secondi in questa classifica dietro al Giappone.
Questa attivista può mostrare molte aree problematiche intorno alla sua città di Jenjarom, a un’ora da Kuala Lumpur. Qui si tratta di acque reflue grigiastre provenienti da un impianto di riciclaggio che emanano un forte odore di sostanze chimiche. Lì c’è un odore di plastica fusa che fuoriesce da un’altra installazione e si aggiunge ai rilasci di altri impianti di riciclaggio che circondano la città, a volte situati molto vicino alle case.
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