la giustizia conferma la mancata estensione del progetto minerario “Montagne d’Or”.

la giustizia conferma la mancata estensione del progetto minerario “Montagne d’Or”.
la giustizia conferma la mancata estensione del progetto minerario “Montagne d’Or”.
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La Corte amministrativa d'appello di Bordeaux ha confermato mercoledì 27 che le concessioni della società mineraria Montagne d'Or, che da diversi anni realizza un importante progetto minerario a cielo aperto in Guyana, non possono essere prorogate.

Questo progetto “presenta un rischio di grave danno per l’ambiente” in considerazione della natura “estremamente inquinante” e di «l'importanza» della sua dimensione industriale, ritiene il tribunale la cui decisione è ancora impugnabile al Consiglio di Stato.

Montagne d'Or è il più grande progetto di estrazione dell'oro primario mai proposto in Francia, guidato dal consorzio minerario russo-canadese Nordgold-Orea (ex Columbus gold).

Alla fine del 2020, il tribunale amministrativo di Caienna ha annullato una decisione del 21 gennaio 2019 con la quale il Ministero dell'Economia rifiutava di prorogare per 25 anni due concessioni, come richiesto dal 2018 dai promotori della Montagne d'or.

Decisione che la Corte d'appello amministrativa di Bordeaux aveva confermato nell'estate del 2021. Ma nel febbraio 2022, il Consiglio costituzionale ha dichiarato contraria alla Legge fondamentale francese una parte del vecchio codice minerario che consentiva il rinnovo delle concessioni senza tenere conto della conseguenze ambientali, aprendo una strada di ricorso contro il controverso progetto in Guyana.

Un cambiamento nella legge

Nell'ottobre 2023, il Consiglio di Stato, adito dal Ministero dell'Economia, ha annullato le sentenze del tribunale amministrativo d'appello di Bordeaux del 2021 e ha rinviato il caso a questo stesso tribunale.

“Alla luce di questo nuovo quadro giuridico”il tribunale ha esaminato questa volta le conseguenze ambientali delle proroghe di concessione richieste dalla società mineraria, concludendo che il rifiuto da parte dell'amministrazione era legittimo.

Rileva quindi che le concessioni in questione, per un totale di circa 40 kmq, “si trovano nella foresta equatoriale della Guyana che costituisce una delle ecoregioni più ricche del mondo in termini di biodiversità” e che il territorio presenta “importanti questioni di continuità ecologica”.

Il vecchio codice minerario, nella sua versione antecedente alla revisione dovuta alla legge sul Clima del 2021, consentiva di prorogare per legge le concessioni quando i giacimenti a cui si riferiscono erano ancora sfruttati.

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