il singolo Macron della stampa francese

il singolo Macron della stampa francese
il singolo Macron della stampa francese
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Il Raggruppamento Nazionale, il principale partito di opposizione in Parlamento, ha preceduto di gran lunga l’unione dell’estrema sinistra e della sinistra, nonché la maggioranza presidenziale.

Emmanuel Macron sperava in una “una precisazione” ma il primo turno delle elezioni legislative, con il Raggruppamento Nazionale ampiamente in testa e “porte del potere”costituisce a “disastro” per il capo dello Stato, sottolinea la stampa, che lo richiede quasi interamente “sbarramento” al partito RN guidato dai francesi. Con uno scioglimento a sorpresa annunciato subito dopo le elezioni europee, Emmanuel Macron “Ho fatto una scommessa. L’ha perso. Peggio ancora, è un disastro per il suo campo”cade nel La voce del Nord Stephanie Zorn.

“Quando gli storici guarderanno indietro alla dissoluzione, avranno solo una parola: disastro! Non potremmo immaginarlo più completo”aggiunge Alexis Brézet Le Figaro . “La Francia si trova di fronte alla doppia prospettiva dell’avventura politica o del blocco istituzionale: le due facce di una crisi di regime. Grazie, Macron!”.

Leggi anche“Legislativo: una tragedia francese”, l’editoriale di Le Figaro, di Alexis Brézet

Stessa osservazione per Stéphane Vergeade in La montagna: “Resta inteso che Emmanuel Macron ha perso la sua scommessa, lanciata nella solitudine di una domenica sera, le cui motivazioni restano a lungo incomprese”. “Nella sua pretesa di incarnare l’unica alternativa al ‘caos’, scrive Dov Alfon, in Liberazione, i francesi risposero ritenendolo responsabile di questo caos; su sua richiesta da parte di una netta maggioranza di “agire in serenità e concordia”, gli hanno inflitto un’ulteriore tortura di isolamento”.

“Il chiarimento è stato ampiamente auspicato nel corso dei dibattiti. I chiarimenti ci sono stati, e non pochi. La Francia si sveglia con il faccia a faccia senza precedenti tra i due estremi”stime nel Giornale dell’Alta Marna, Patrice Chabanet. Nel Ultime notizie dall’AlsaziaPascal Coquis vede anche “la fine del macronismo”. “Che il partito al potere paghi il caro prezzo di questo avventurismo elettorale è quindi questione di implacabile logica politica e matematica che solo la cecità di un capo di Stato completamente ossessionato da se stesso potrà oscurare”, lui decide. Lo è infatti “la fine di un era”titolo Gli echi.

“Punto di non ritorno”

Ma ora inizia una settimana decisiva di trattative politiche. “Dopo lo shock, restiamo uniti”titolo Pubblicazione in prima pagina, sottolineandolo “Solo una barriera repubblicana potrà evitare il peggio”. Il 7 luglio, “si tratta di scegliere tra il peggio e il meno peggio, si tratta di andare alle urne per tenere presente ciò che la storia ci insegna sull’estrema destra e i danni che provoca laddove essa si insedia”sottolinea nel Mezzogiorno liberoOlivier Biscaglia.

“Questa realtà non è aneddotica, dovrebbe almeno generare uno slancio di unità e prospettiva, uno slancio di coerenza ed esemplarità”, lui continua. Ma per Alexis Brézet dentro Le Figaro , “tra Bardella e Mélenchon, chi, in coscienza, vorrebbe mettere un segno di uguaglianza?”. “Il programma RN è certamente preoccupante sotto molti aspetti, ma d’altro canto: antisemitismo, islamo-sinistra, odio di classe, isteria fiscale…”lui dice.

“La Francia è arrivata a un punto critico”scrive dal canto suo Stéphane Vergeade in La montagna e “La settimana a venire è diversa dalle altre. E ci mette faccia a faccia con noi stessi. Il momento richiede scelte e parole chiare”. “Da questo disordine può ancora emergere una maggioranza all’altezza dei valori della Repubblica”vuole credere a Séverin Husson La Croce.

Ma Emmanuel Macron “ha gettato la Francia in un turbine infernale” e non lo è “non sono sicuro che alleanze, coalizioni o un ipotetico arco repubblicano riusciranno a contrastare lo tsunami blu navy portato da 11,5 milioni di elettori”avverte Carole Lardot L’Unione.

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