In un contesto di crisi del settore zootecnico, il Ministero dell’Agricoltura lancerà un censimento nazionale degli allevamenti ovini, bovini e caprini. L’obiettivo è elaborare una valutazione precisa e adattare meglio le politiche di sostegno agli allevatori.
Il Ministero dell’Agricoltura effettuerà nei prossimi giorni un censimento nazionale del bestiame, che riguarderà ovini, bovini e caprini. Questa operazione è di particolare importanza, perché si svolge in un contesto difficile per il settore zootecnico in Marocco, che deve far fronte a molteplici sfide come le condizioni climatiche e l’aumento dei costi di produzione.
Gli allevatori e i proprietari dei macelli esprimono crescenti preoccupazioni per la diminuzione del bestiame nel paese. Secondo loro, alcune razze rischiano addirittura di scomparire se non si adottano rapidamente misure adeguate. La causa principale di questa situazione è la massiccia macellazione delle femmine, dovuta all’aumento dei prezzi della carne maschile, che ha portato ad uno squilibrio all’interno della mandria. Questa tendenza preoccupante ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità dell’allevamento del bestiame in Marocco e sulla preservazione della biodiversità animale locale.
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Il censimento, che avrà luogo nell’arco di 45 giorni, avrà l’obiettivo di fornire dati accurati sulla dimensione del patrimonio nazionale di ovini, caprini e bovini. Permetterà inoltre di analizzare le specificità di ciascuna razza e di seguire l’evoluzione delle diverse specie locali. L’operazione consentirà inoltre di raccogliere informazioni sulla distribuzione geografica degli allevamenti, sui tassi di natalità, sui tassi di crescita e su altri indicatori rilevanti. Questi dati saranno centralizzati in un database nazionale, che servirà come base per formulare politiche pubbliche volte a migliorare la produttività e la sostenibilità del settore.
Un’attenzione particolare sarà riservata alle razze animali più adatte alle condizioni climatiche attuali, soprattutto a fronte dei periodi di siccità che hanno avuto un forte impatto sull’allevamento del bestiame. L’obiettivo è comprendere meglio l’evoluzione di queste razze e promuovere pratiche agricole e di allevamento più resilienti di fronte ai cambiamenti climatici.
Il Ministero dell’Agricoltura, in collaborazione con l’Associazione nazionale allevatori ovini e caprini (ANOC), fornirà le risorse umane e logistiche necessarie per realizzare questa operazione. Centinaia di addetti al censimento saranno schierati in diverse regioni del paese per garantire l’accuratezza dei dati raccolti.
Questo censimento includerà anche i pastori nomadi, che svolgono un ruolo essenziale nel settore dell’allevamento del Marocco. Queste ultime, anche se spesso ignorate, contribuiscono notevolmente alla preservazione delle razze locali e alla gestione delle mandrie in zone remote. I risultati del censimento consentiranno quindi di valutare il loro ruolo nel settore e di comprenderne meglio le esigenze.
In un contesto in cui sono numerosi i dibattiti sul futuro del settore zootecnico, questa iniziativa dovrebbe consentire di adottare strategie più efficaci a sostegno dell’allevamento in Marocco. Nonostante le sfide attuali, i primi dati suggeriscono un miglioramento dei tassi di natalità per alcune razze, il che è un segnale positivo per il futuro del settore.