L’organizzazione alternativa dei contadini Uniterre ha dimostrato martedì con un’azione simbolica sulla Piazza Federale che la politica agricola sta portando gli agricoltori svizzeri “con le spalle al muro”. Ha presentato il suo progetto “risolutamente a favore degli agricoltori”, che comprende un sistema di pagamenti diretti rivoluzionato.
A differenza della futura politica agricola della Confederazione PA30, che il Consiglio federale dovrà presentare entro il 2027, quella dell’organizzazione contadina alternativa Uniterre propone di modificare numerosi paradigmi. Si basa sui quattro punti di una mozione approvata dal Parlamento e sostenuta dal Consiglio federale.
Ma Uniterre intende raggiungere questi quattro obiettivi in modo diverso: garantire la sicurezza alimentare sulla base di una produzione alimentare indigena diversificata e corrispondente almeno all’attuale livello di autosufficienza; riduzione dell’impronta ecologica, dalla produzione agricola al consumo alimentare, tenendo conto delle importazioni; migliori prospettive economiche e sociali per l’agricoltura e il settore agroalimentare; semplificazione degli strumenti e riduzione degli oneri amministrativi.
Per garantire il reddito degli agricoltori, Uniterre propone di garantire prezzi mai inferiori ai costi di produzione, con un salario per l’agricoltore di 40 franchi l’ora. Il contratto di lavoro standard per i lavoratori agricoli deve essere unificato a livello nazionale, con una retribuzione oraria di 30 franchi lordi, precisa l’organizzazione in un comunicato.
Per contrastare il dumping sociale, economico e ambientale ed escludere l’agricoltura da tutti i negoziati sugli accordi di libero scambio, Uniterre vuole rafforzare gli strumenti di protezione alla frontiera. L’organizzazione propone inoltre di porre fine alla classificazione di frutta e verdura da parte della grande distribuzione per contrastare gli sprechi alimentari.
Pagamenti diretti
Tra le altre idee, Uniterre propone quella di creare strumenti per facilitare l’accesso alla terra per le persone non di origine agricola. Vuole stilare un elenco di pratiche commerciali sleali da vietare, come avviene nell’Unione Europea.
Garantire la trasparenza sui margini in tutto il settore con come primo passo l’istituzione di un osservatorio dei prezzi, vietare l’accumulo di mandati in organizzazioni interprofessionali, al fine di garantire l’equilibrio delle forze tra acquirenti e produttori o addirittura prolungare la durata di vita di un’azienda agricola politica da quattro anni attuali a un minimo di 10 anni sono tra le altre sue proposte. Per ciascun settore sono state presentate anche proposte di misure concrete, precisa Uniterre.
L’organizzazione ha inoltre presentato un progetto di revisione completa del sistema dei pagamenti diretti basato su tre pilastri: aiuto alla produzione, aiuto alla trasformazione artigianale e contributo al consumo.
Assicurazione sociale
Quest’ultimo deriverebbe da un sistema di Assicurazione Sociale Alimentare (ASA) basato sul modello AVS. Costituirebbe un nuovo pilastro del sistema di assicurazione sociale, con, tra l’altro, un sistema di contribuzione in base alle proprie possibilità, ma anche ai dipendenti/datori di lavoro. Il progetto ASA è attualmente in fase di sperimentazione nel cantone di Ginevra nell’ambito di due progetti pilota, precisa Uniterre.
L’obiettivo è invertire la tendenza strutturale aumentando drasticamente il numero di aziende contadine diversificate in allevamenti misti-colturali. Uniterre suggerisce che i pagamenti diretti siano pagati in base al lavoro e non più per ettaro e spera che questi favoriscano la diversificazione e un’agricoltura su piccola scala a misura d’uomo che crei posti di lavoro.
L’importo federale stanziato per questo nuovo sistema di pagamenti diretti tenderebbe a diminuire nel tempo, perché il modello proposto sostiene la resilienza economica delle aziende agricole e prezzi sempre più remunerativi per i produttori, osserva Uniterre.
ats/fgn