La stampa francofona vede nel rifiuto dei progetti di prolungamento autostradale un messaggio a favore del clima ma anche contro la crescita. Nella Svizzera tedesca gli editoriali non mancano di menzionare il fallimento dell’UDC e del suo ministro dei trasporti Albert Rösti.
Il rifiuto dei progetti di prolungamento delle autostrade costituisce un messaggio a favore del clima, ritiene Libertà. Invece che in superflui sviluppi autostradali, la Confederazione deve investire di più nei trasporti pubblici. Segnalata per la sua mancanza di ambizione a favore del clima, la Svizzera dimostra con questo voto di non aver rinunciato a qualsiasi azione politica in questo ambito.
La Svizzera ha fatto “la scelta giusta” rifiutando un progetto dal “sapore rancido”, ritiene Clicca di lingua francese. Ma il problema resta: “l’emergenza c’è”, tra il riscaldamento globale e le nostre esigenze di mobilità, sottolinea il sito. Il problema è che la Svizzera non ha alcun piano per affrontare la questione e “la situazione non cambierà tanto presto”.
Ma questo no è anche quello di “una Svizzera che ha paura di crescere”, ritiene Tempo. Le autorità devono prendere sul serio questo segnale, quando nel 2026 o 2027 si voterà sull’iniziativa dell’UDC “No alla Svizzera dei dieci milioni”. Tra paura dell’immigrazione per alcuni e tentazione della decrescita per altri, il risultato potrebbe essere ben diverso” rispetto al voto sull’iniziativa Ecopop, respinta dieci anni fa.
Opinione condivisa dai giornali del gruppo ESH: “Molti non credevano che gli ingorghi sarebbero stati meno frequenti o semplicemente non si sentivano preoccupati dal voto. Altri non vogliono una Svizzera più grande di quanto non sia già”. Per Le Nouvelliste, Arcinfo e La Côte “questo no alle auto non è un sì al clima”.
Rösti pedali di semola
Per il Gazzetta quotidianail no al prolungamento dell’autostrada è un sonoro schiaffo in faccia per Albert Rösti: il ministro dei Trasporti “potrebbe essere stato lui stesso parte del problema”. Se i piani di espansione furono messi in atto sotto i suoi predecessori, l’ex lobbista del petrolio e dell’automobile sarebbe stato considerato il “mittente”.
Per il portale di lingua tedesca blick.ch il no al prolungamento dell’autostrada è dovuto ad una “alleanza innaturale”. Gli ambienti di sinistra hanno votato no per proteggere il clima e non per cementificare il Paese. A destra, i sostenitori dell’Udc l’hanno respinta per non sacrificare la terra e perché ormai domina l’idea che limitando l’immigrazione si possano risolvere quasi tutti i problemi.
L’affermazione – ripetuta come un mantra da Albert Rösti – secondo cui l’ampliamento avrebbe portato benefici ai comuni e alle regioni circostanti, è caduta nel vuoto, secondo il portale di lingua tedesca Watson.ch. Ha preso piede l’idea che più strade significhi semplicemente più traffico. Alla perdita di terreno coltivabile ha indubbiamente contribuito anche la no.
furr/ats
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