Due giovani donne sono state aggredite allo stadio Groupama il 25 maggio, durante la trasmissione della finale della Coupe de France tra OL e PSG. Questo mercoledì, il loro avvocato denuncia “accuse incomplete” e chiede all'accusa di rivedere la sua copia prima dell'udienza del 4 dicembre.
La scena è ambientata il 25 maggio. Quella sera, due giovani donne sono state aggredite allo stadio Groupama, dove guardavano la trasmissione su uno schermo gigante della finale della Coupe de France tra Lione e PSG (1-2).
Secondo diverse testimonianze, nonché un video diffuso sui social network, sarebbero stati molestati durante i festeggiamenti per il gol del Lione da un individuo presente in prima fila in mezzo al pubblico. Ne è seguita una cascata di reazioni, in particolare da parte di OL. In un comunicato, il club spiega di condannare “fortemente” queste violenze e di “fornire tutto il suo sostegno alle vittime”, assicurando di volerle sostenere “nella denuncia ponendosi al loro fianco parte civile”. “Questo comportamento inaccettabile e scioccante non ha luogo” presso l'OL, si precisa.
Sei mesi dopo, l'avvocato delle vittime, Me Tammouz Al Douri, ha deciso di parlare mercoledì per denunciare “il trattamento incompleto di questo caso da parte della Procura”. “Il 25/05/2024, Anissa e Karima (pseudonimi delle vittime, ndr) hanno subito una violenta aggressione razzista e sessista durante la trasmissione della partita OL-Paris nella fan zone del Groupama Stadium. Un estratto video da OL Sui social network è circolata una TV in cui si vedeva l'autore principale dare una decina di gomitate ai miei clienti durante la celebrazione del gol dell'OL”, precisa in preambolo.
“Nei primi minuti del video, prima della celebrazione, vediamo l'autore del reato fare il saluto nazista, gesto che potrebbe caratterizzare il reato di glorificazione di un crimine contro l'umanità. Vediamo anche uno dei suoi parenti alzare il dito e poi fare finta di dare una gomitata e strappare la sciarpa islamica di Karima, dimostrando il carattere premeditato delle violenze perpetrate durante la celebrazione”, spiega.
Udienza fissata per il 4 dicembre
“Dopo aver riesaminato il fascicolo, la Procura ha deciso infine di perseguire il principale responsabile, ma solo per gli attacchi contro Anissa (pseudonimo di una delle vittime, ndr). Allo stato attuale, non dovrà rendere conto dei nazisti saluti, né per le percosse inflitte a Karima (pseudonimo dell'altra vittima, ndr). Non essendo stato posto sotto controllo giudiziario nonostante la richiesta della Procura, è libero. andare allo stadio in attesa dell'udienza, il suo complice, da parte sua, non è nemmeno perseguito”, si rammarica Me Tammouz Al Douri.
E aggiunge in questo comunicato: “Ho chiesto pertanto al Pubblico Ministero di ampliare il procedimento contro l'autore per i pestaggi contro Karima e per i saluti nazisti; e contro il suo complice per gli atti che hanno preceduto i pestaggi. In assenza di una modifica delle disposizioni procedimento, chiederò all'udienza del 4 dicembre il rinvio del caso in modo da poter nominare noi stessi gli autori dei fatti davanti alla Corte e loro rispondere a tutte le loro azioni.”