È una sorpresa che, secondo il collettivo degli oppositori del progetto La Voie est Libre, il Relatore Pubblico abbia pubblicato il suo rapporto chiedendo l'annullamento dell'autorizzazione ambientale della A69 per mancanza di motivi impellenti di grande interesse pubblico.
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Secondo il collettivo di oppositori del cantiere dell'A69 La Voie est Libre, il Pubblico Relatore ha emesso il suo rapporto chiedendo l'annullamento dell'autorizzazione ambientale dell'A69 per mancanza di motivi impellenti di rilevante interesse pubblico.
Lunedì 25 novembre il tribunale amministrativo di Tolosa dovrà esaminare in udienza il ricorso per l'annullamento dell'autorizzazione ambientale per la A69.
In un comunicato stampa, La Voie est Libre precisa che “il relatore pubblico segue il ragionamento degli oppositori della A69” e che le sue conclusioni sono definitive: “le ordinanze che autorizzano la costruzione dell'autostrada A69 e l'ampliamento della A680 devono essere annullato.
Il collettivo spiega che questa proposta del magistrato “conferma ciò che gli oppositori del progetto denunciano da anni: l'assenza di un motivo impellente di grande interesse pubblico, che giustifichi la distruzione di specie protette”.
Il tribunale amministrativo di Tolosa, che si pronuncerà lunedì 25 novembre sul cantiere della A69, non è tenuto a seguire le conclusioni del relatore pubblico. Se, invece, si andasse nella stessa direzione, gli oppositori ritengono che “una decisione del genere metterebbe fine al cantiere della A69, che è ancora lungi dall'essere completato”.
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