Pubblicato il decreto “che ridefinisce il perimetro e la regolamentazione della Riserva naturale nazionale Yves Bay e Marsh”. Si ufficializza quindi l'estensione della riserva a 1.206 ettari, di cui 880 di demanio marittimo. La bozza di decreto è stata sottoposta alla discussione nel 2022.
Ciò ha immediatamente sollevato le proteste degli abitanti abituali del luogo, come i proprietari delle darsene il cui accesso si trova lungo il perimetro dell'ampliamento – è quindi vietata la presenza di cani sui pontili. Il testo prevedeva anche il divieto della pesca a piedi, la limitazione della pesca professionale e imponeva restrizioni agli escursionisti, ai ciclisti, agli agricoltori, ai cacciatori… L'associazione Tudaf (Tutti uniti per la difesa della baia di Fouras) è stata costituita per ottenere flessibilità preservando la biodiversità.
Pedoni, cacciatori…
A preoccupare le comunità è soprattutto il fatto di vedere la riserva “saltare” la strada nazionale, nonché le possibili complicazioni nella gestione idraulica della palude e la possibilità di intervenire per i lavori necessari, anche di emergenza. Il consiglio dipartimentale della Charente-Maritime, Agglo de La Rochelle e i comuni di Fouras, Châtelaillon e Yves hanno espresso parere sfavorevole al progetto di decreto.
Nel dicembre 2023 il Consiglio di Stato è stato deferito al fascicolo per parere. Il decreto 2024-1030, firmato dal Ministro della Transizione ecologica, dell’Energia, del Clima e della Prevenzione dei rischi, Agnès Pannier-Runacher, menziona anche che l’Alta Corte è stata “ascoltata”, senza che ciò non ostacoli il progetto di estensione.
Nel documento si conferma il divieto di portare i cani sui pontili, il divieto di pesca a piedi, il volo con droni a meno di 300 m di altitudine, ecc. I ciclisti non devono uscire dai sentieri previsti a tale scopo, lo stesso vale per i cavalli montati o tenuti in briglia. così come gli escursionisti i cui cani devono essere tenuti al guinzaglio.
Confiscatorio
In una e-mail indirizzata a questi membri, questo martedì 19 novembre, l'associazione Tudaf chiede “la mobilitazione di tutti per sostenerci nella preparazione del ricorso al Consiglio di Stato contro il mantenimento delle disposizioni confiscatorie e liberticide” contenute nell'art. il decreto e “che sono stati al centro della nostra battaglia durante l’inchiesta pubblica di novembre e dicembre 2021”.
Il presidente cita in particolare l'articolo 1 del decreto che fissa il limite della riserva al livello della diga per Yves e al livello della scogliera per Fouras. “Questa disposizione vieta l’accesso alla spiaggia e al litorale a tutti i camminatori, visitatori, turisti e residenti locali che da sempre frequentano Anse de Fouras!”