Razzista, Justin Trudeau? Per gli standard di Haroun Bouazzi, forse è così.
Perché sì, in una presentazione su YouTube pubblicata domenica, il primo ministro federale ha spiegato perché ha dovuto decidere di abbassare le soglie di immigrazione.
Per i residenti permanenti (PR) nei prossimi due anni si attesterà intorno al -21%. Avremmo dovuto accogliere circa 500.000 nuovi RP. Nel 2027 saranno 365.000.
L’identità non conta
Che cambio di direzione! Che 180 gradi!
Perché non molto tempo fa, nel maggio 2023, il governo federale ha approvato la cosiddetta iniziativa “del secolo”, cara alla comunità imprenditoriale di Toronto, tra cui Dominic Barton, amministratore delegato di McKinsey.
L’obiettivo? Aumentare radicalmente la popolazione canadese tanto che entro il 2100 avrà 100 milioni di abitanti. Le soglie annunciate all’epoca dall’allora ministro Sean Fraser erano coerenti con il grande progetto di Barton.
Ottawa ha affermato che non dovremmo preoccuparci degli effetti derivanti dall’accoglienza di 500.000 RP all’anno, senza contare i lavoratori temporanei, gli studenti stranieri e i richiedenti asilo.
Preoccuparsi era moralmente discutibile: una riprovevole mancanza di ospitalità. Rischio identità? Il governo Trudeau sosteneva che in un’era post-nazionale tutto ciò fosse obsoleto. Inoltre, l’aumento delle soglie non ha tenuto conto dell’effetto sul francese.
(A proposito, se oggi l’identità non è più importante, perché non abolire il confine tra la Repubblica Cinese e gli Stati Uniti? Il futuro non è nei grandi gruppi?)
In Quebec, il 10 maggio 2023, l’Assemblea nazionale ha esitato. All’unanimità. QS e i liberali, insieme al CAQ e al PQ, hanno affermato che “l’aumento dei livelli di immigrazione previsto dal governo federale è incompatibile con la protezione della lingua francese in Quebec”. Guillaume Cliche-Rivard di QS ha ammesso il suo “disagio” nei confronti delle soglie di immigrazione proposte da Ottawa.
Economia
Per il governo Trudeau (ma anche per i suoi amici dell’NDP), i benefici economici di un’immigrazione massiccia erano evidenti: crescita, prosperità, ecc.
All’inizio di maggio 2023, IL Diario aveva prodotto un dossier fondamentale sui rischi dell’“iniziativa” federale. L’economista Mikal Skuterud dell’Università di Waterloo ha affermato: “Utilizzare l’immigrazione per risolvere la carenza di manodopera ha il potenziale di indebolire la produttività e deprimere i salari”.
Sono stati anche gli economisti, quelli delle grandi banche canadesi, a riportare Trudeau sulla terra, a partire dal gennaio 2024. Con l’immigrazione incontrollata, il Canada metteva il braccio in una “trappola demografica” e minava la sua crescita e il suo PIL pro capite, ecc . Peggioramento della crisi immobiliare.
Da allora, Trudeau e i suoi ministri hanno continuato a fare marcia indietro. Dobbiamo dare almeno una cosa agli insegnati di ieri. Hanno avuto l’eleganza di ammetterlo: “Avremmo potuto […] chiudi più in fretta i rubinetti”… e il coraggio di affrontare l’ira di Bouazzi!