“Fuochi d’ira”operazioni lumache, striscioni schierati nelle rotatorie, terra abbandonata sulla strada, comuni ribattezzati con nomi di città sudamericane. Molte azioni simboliche hanno avuto luogo, da una regione all'altra, nel continente.
Meno di un anno dopo il movimento rabbioso che ha incendiato le campagne e portato al blocco delle strade principali del paese, l’alleanza sindacale di maggioranza FNSEA-Jeunes Agriculteurs (JA) ha lanciato questo lunedì 18 novembre un nuovo ciclo di mobilitazioni.
Carne sudamericana
Sull'isola, gli agricoltori entreranno in azione qualche giorno dopo, questo venerdì 22 novembre, con due raduni, uno ad Ajaccio e l'altro a Bastia, rispettivamente davanti alla prefettura della Corsica del Sud sul corso Napoléon e a la rotatoria Maréchal-Leclerc di fronte alla prefettura della Haute-Corse. In entrambi i casi l'appuntamento è fissato alle ore 10, per “ttutti gli agricoltori” secondo le parole di Joseph Colombani, presidente della FDSEA dell'Alta Corsica.
Gli agricoltori delle isole, come i loro omologhi del continente, intendono denunciare la proposta di accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e i paesi del Mercosur (il mercato comune del Sud America), che dovrebbe consentire al Brasile e all’Argentina in particolare di esportare più pollame e altri carni al vecchio continente.
Concorrenza sleale o addirittura fatale secondo il capo della FDSEA dell'Haute-Corse, al punto che “questo trattato, e tutta la filosofia in esso contenuta, può essere l'atto finale di tutte le speranze che possiamo riporre nello sviluppo della nostra produzione animale agricola.”
E lo assicura, lo scenario è molto probabile per la Corsica”, psoprattutto a causa del nostro ritardo nello sviluppo, soprattutto nei settori dell’allevamento.
La tanto temuta firma di un accordo Unione Europea – Mercosur va, secondo il rappresentante sindacale, collocata in un contesto più generale segnato da “una distruzione della funzione produttiva dell’agricoltura” a beneficio”di un mondo rurale trasformato in luogo di relax e svago“. A questo proposito, nell'ambito dell'alleanza FDSEA-JA, segnaliamo “un declassamento della ruralità causato da una scelta sociale che tende all’urbano”E “declassamento che tolleriamo ancora meno in Corsica che altrove“se non altro perché si contraddice”con il profondo attaccamento alla nostra ruralità che costituisce la base dei nostri valori e della nostra cultura”.
Questo venerdì, gli agricoltori presenti ad Ajaccio e Bastia chiederanno “che l’Europa riacquisti la sua funzione produttiva, che non sacrifichiamo le nostre campagne nonostante tutti i discorsi sulla sovranità alimentareLe rivendicazioni avanzate assumono particolare significato su scala insulare dove “l“la produzione locale rappresenta solo il 4% del consumo”.
Allo stesso tempo, intendono pronunciarsi contro “le assurde normative europee, rafforzate dallo Stato francese soprattutto nei confronti della ns allevamento in Corsica”. La FDSEA-JA lo martella, questi “ddeve essere denunciato da chi vuole un futuro agricolo per la nostra Isola, che porti lavoro, ricchezza e pace“.
Da notare che per il momento il presidente della Repubblica Emmanuel Macron e il primo ministro Michel Barnier si sono espressi contro il trattato con i paesi del Mercosur.