Il provvedimento, votato martedì, ha ottenuto il sostegno dell'intero consiglio comunale di Ambarès-et-Lagrave, opposizione compresa. Nordine Guendez (PS) dichiara di voler “mandare un messaggio” agli autori di affermazioni virulente “che vanno oltre il quadro”.
“È teso. In città il sindaco sembra aver perso molti residenti. Anche con Ibn Sina (l’associazione che ha realizzato il primo progetto della moschea, ndr)sono furiosi”attacca subito l'eletto dell'opposizione David Poulain (senza etichetta). Da quando, a fine ottobre, è stata rivelata nelle nostre colonne l'esistenza di due progetti di moschee nel comune di Ambarès-et-Lagrave, l'argomento è al centro delle discussioni nel comune. Rimane anche fonte di polemiche e tensioni. In primo luogo, alcuni residenti del progetto di Ibn Sina si oppongono virulentemente al progetto, soprattutto perché ritengono che il luogo sia stato scelto in modo inadeguato. Poi assicura Nordine Guendez (PS), sindaco di Ambarès-et-Lagrave Figaro che non c'è spazio per due progetti di moschee nella città. Infine, molte persone criticano il sindaco per “Cattivo” comunicazione sull'argomento.
Di fronte a critiche e opposizioni che secondo lui potrebbero aver oltrepassato la linea rossa della correzione, il consigliere ha chiesto una tutela funzionale. “Questo è un messaggio rivolto a chi sfoga la propria sfacciataggine sui social network. Ascoltandoli ho progettato l'installazione di questa moschea prima di essere sindaco e prima di nascere. Non tutto si può dire impunemente. Questo dibattito deve svolgersi nelle giuste condizioni”tuona il prescelto. Con un intento fermo e chiaro: iniziare “procedimenti legali” contro “tutti coloro che vanno oltre gli schemi”. “Stiamo raccogliendo commenti diffamatori provati da coloro che mettono in dubbio la mia integrità e quella di coloro che mi circondano con l’obiettivo di presentare una denuncia. Non sto intimidendo nessuno, ma ci vuole un po’ di decoro in questo periodo complicato”, indica a Figaro Nordine Guendez.
Clima di sospetto
Il provvedimento, votato in consiglio comunale martedì 12 novembre, ha ottenuto il sostegno di tutti gli eletti, compresa l'opposizione. Anche il gruppo Uniti per Ambarès-et-Lagrave, che si è astenuto su tutte le decisioni perché non ha ricevuto l'ordine del giorno entro cinque giorni, ha dichiarato il suo sostegno repubblicano al sindaco. Prima di eseguire il ping: “Se ci fosse stata, fin dall’inizio, un’informazione corretta e rispettosa per i residenti (sul progetto della prima moschea, ndr)le cose non avrebbero assunto tali proporzioni. Adesso è il momento più per una pacificazione che per possibili azioni legali che non speriamo servano solo a mettere a tacere gli oppositori di questo progetto.. Una posizione condivisa dal funzionario eletto dall’opposizione David Poulain: “Il sindaco dice di aver subito aggressioni e minacce personali. Se questo è vero, è inaccettabile. Non vorrei però che usasse una protezione funzionale per risolvere i problemi che ha creato con le sue bugie. Anche lo scopo di questa deliberazione sembra spaventarci”.
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Nel comune dove l'argomento è ufficialmente pubblico solo dalla fine di ottobre – mentre sono stati depositati il permesso di costruire di Ibn Sina per la prima moschea e la dichiarazione di intenzione di acquisto del Centro Musulmano di Bordeaux (CMB) per la seconda Agosto: regna un clima di sospetto. “Ne siamo felici Le Figaro ha rivelato questo progetto per una seconda moschea il giorno prima dell'incontro pubblico sull'argomento. Non lo sapevamo.”ci racconta Ahmed Majhoubi, il presidente di Ibn Sina che fino ad ora aveva mantenuto il silenzio davanti alla stampa. Per l'associazione, scoprire che il suo progetto veniva messo a confronto con quello del Centro Musulmano di Bordeaux è stato uno shock.
“Il nostro fascicolo è in fase di indagine, ci sottoponiamo alle prescrizioni del PLU e siamo in attesa di una decisione per esprimerci. In questo momento intendiamo rispondere alle domande legittime dei residenti locali e lavorare con loro per aiutarli a comprendere meglio il nostro progetto. aggiunge, evidentemente ancora determinato a far sì che il suo centro religioso veda la luce. Nel tentativo di conciliare l'esigenza espressa dai musulmani girondini di un centro religioso, la necessità di rassicurare la popolazione e il suo desiderio di ospitare una sola moschea nella città, afferma il sindaco di Ambarès-et-Lagrave Figaro che nei prossimi giorni dovrà essere organizzato un incontro tra i due responsabili del progetto e il Comune.