Il diplomatico ha osservato a questo proposito che il Regno è un “partner affidabile” nel campo della cooperazione nella gestione dei flussi migratori, nella lotta contro l’immigrazione clandestina e la tratta di esseri umani, e si pone come attore “molto attivo” nei processi e nelle iniziative svolte su tali questioni, a livello bilaterale, regionale, continentale e internazionale.
Sotto la guida di Sua Maestà il Re, il Marocco ha adottato una strategia nazionale, “globale, unita, umanista e pionieristica” in materia di immigrazione e asilo, che comprende vari aspetti, tra cui il rispetto dei diritti umani e il rispetto delle norme internazionali legge, ha aggiunto la signora Naji Mekkaoui.
L’attuazione della Strategia nazionale sull’immigrazione e l’asilo (SNIA), ha proseguito, ha permesso di avviare due operazioni eccezionali per l’integrazione dei migranti soggiornanti irregolarmente in Marocco, durante le quali La situazione di circa 60.000 migranti, provenienti principalmente dai paesi dell’Africa sub-sahariana , è stato regolarizzato.
Nel corso dell’anno precedente, il Marocco ha regolarizzato la situazione di oltre 2.300 rifugiati, ha affermato il diplomatico, ricordando che il Regno è stato uno dei primi paesi ad aver ratificato la Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati, e il secondo al mondo a ratificare la Convenzione sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie.
Questo approccio marocchino, che mira anche a sfruttare i vantaggi della migrazione come catalizzatore di sviluppo, garantendo al tempo stesso la necessaria protezione ai migranti in situazioni vulnerabili, dispone di una serie di programmi d’azione settoriali relativi in particolare all’istruzione, alla formazione, alla sanità, all’edilizia abitativa , protezione sociale, occupazione, lotta contro la tratta di esseri umani, cooperazione internazionale, oltre alla governance, ha spiegato Naji Mekkaoui.
“Non è stato quindi un caso che il Marocco abbia ospitato, nel dicembre 2018 a Marrakech, il Forum globale sulla migrazione e lo sviluppo che ha portato all’adozione del patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare”, ha osservato il diplomatico, precisando che si tratta ”corona degli sforzi e degli interessi particolari che il Regno concede all’Africa”.
“A livello africano, l’attenzione del Regno del Marocco riflette il forte impegno e la leadership di Sua Maestà il Re Mohammed VI in Africa sulla questione della migrazione, attraverso diverse iniziative, come l’Agenda Africana sulla Migrazione, che propone una nuova visione nella gestione delle migrazioni africane”, ha continuato la Sig.ra Naji Mekkaoui.
A livello europeo, la cooperazione multidimensionale con i paesi europei si basa su un approccio globale, basato sul rispetto reciproco, sulla solidarietà e sulla ricerca di soluzioni durature, ha aggiunto, rilevando che a livello euroafricano ed euromediterraneo, il Marocco contribuisce attivamente alla la facilitazione delle dinamiche di dialogo sulla questione migratoria nel quadro del Processo di Rabat su migrazione e sviluppo, avviato dal 2006.
La signora Naji Mekkaoui ha voluto inoltre sottolineare che “la pressione dell’immigrazione irregolare è stata aggravata dal cinico sfruttamento delle politiche di protezione e accoglienza da parte delle reti criminali del traffico di migranti, in particolare tra i giovani, che hanno deviato i loro nobili obiettivi a proprio vantaggio.
Il Marocco ha continuamente insistito sull’importanza di una governance “razionale e umana” delle questioni migratorie, a livello regionale e multilaterale, in conformità con gli obiettivi del Patto di Marrakech, ha concluso l’ambasciatore.
All’incontro hanno partecipato anche il cardinale Joao Braz de Aviz e l’ambasciatore del Messico presso la Santa Sede, Alberto Medardo Barranco Chavarría.