“Gli amici di Eric Ciotti” si sono alleati con il RN, un gruppo eterogeneo dove le LR sono in minoranza

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Eric Ciotti, presidente dei Repubblicani (a destra), e Guilhem Carayon, presidente dei Giovani Repubblicani (al centro), presso la sede del partito, a Parigi, l’11 giugno 2024. SARAH MEYSSONNIER / REUTERS

Con 62 candidati investiti, Eric Ciotti ha finito per trovare qualcosa da aggiungere alla sua lista del “sindacato nazionale” per le elezioni legislative. Non senza difficoltà. “Era nudo perché si sono rifiutati di dargli i documenti interni”, confida un collaboratore dimesso dopo l’annuncio di un accordo tra il presidente dei repubblicani (LR) e l’estrema destra. Segno della fretta e del disordine nelle investiture di “A destra, gli amici di Eric Ciotti” – come hanno dichiarato i candidati alla prefettura – nessuna lista è stata comunicata né dal deputato di Nizza né dal Raggruppamento Nazionale (RN) la sera successiva alla presentazione delle candidature.

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E invece di aver portato con sé una parte di LR, Eric Ciotti ha dovuto cercare aiuto altrove per trovare candidati, meno della metà dei quali erano membri di LR. Particolarmente barocco, l’elenco ricostituito da Il mondo mescola ex zemmouristi, parenti di Marion Maréchal, veterani dell’UMP, editorialisti di CNews, collaboratori parlamentari, un portavoce di Donald Trump in Francia… e un ex deputato macronista.

Escluso venerdì dal suo partito, ma sempre capo della LR per la Giustizia, il deputato delle Alpi Marittime dovrà riunire una decina di deputati uscenti. Il cesto nuziale è leggero con lo stesso signor Ciotti e la sua vicina maralpina, Christelle d’Intorni. Non è stato difficile convincere quest’ultima: secondo una fonte di LR, avrebbe avviato trattative con la RN locale ancor prima dell’annuncio dello scioglimento.

Piccole differenze ideologiche

In mezzo a questa nuova guerra per i diritti, si ride delle difficoltà nel reclutare il sergente Ciotti “che si è già reso ridicolo con i suoi nuovi amici, Jordan Bardella e Marine Le Pen”, scherza Daniel Fasquelle, tesoriere di LR “canale storico”. Quando, lunedì 10 giugno, il nizzardo affida alla sua giovane squadra la fiducia della sua storica scelta, offre loro anche “il collegio elettorale di nostra scelta”, riferisce uno dei partecipanti. Tutti rifiutano, tranne il suo direttore di progetto Gaëtan Inard, che prevede di trasferirsi nell’Alta Garonna.

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Il presidente dei Giovani repubblicani, Guilhem Carayon, sarà candidato nel vicino dipartimento del Tarn, quello di suo padre Bernard, ex membro del violento gruppo di estrema destra Groupe Union Défense (GUD). In una settimana, il figlio Carayon si convertì al “ciottismo” e abbandonò il suo campione, Laurent Wauquiez, che era diventato, secondo lui, un “cappello piumato” come gli altri. Ma vederlo difendere l’unione dei diritti su tutti i televisori non sorprende nessuno. Va molto d’accordo con Pierre-Romain Thionnet e Stanislas Rigault, i suoi colleghi della RN e di Reconquête!, con i quali le differenze ideologiche sono minori. Nel marzo 2023, i tre posarono insieme sulla prima pagina del mensile sostenitore di “L’unione dei diritti”, L’erratocon questo titolo: “I giovani tagliano la corda”.

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