Quasi trent'anni dopo la movimentata visita di Jacques Chirac a Gerusalemme nel 1996, il tono della destra francese si è evoluto verso un sostegno più deciso a Israele. Conseguenza del cambiamento del contesto geopolitico o trasformazione legata a considerazioni di politica interna?
L'incidente ne fece subito venire in mente un altro. Il 7 novembre, recandosi a Gerusalemme, il ministro degli Affari esteri, Jean-Noël Barrot, ha denunciato una “Situazione inaccettabile” dopo l'entrata della polizia israeliana “armato” et “senza permesso” all'interno di Éléona, uno dei domini nazionali francesi in Terra Santa. Una scena che riecheggia il memorabile sfogo di Jacques Chirac nel 1996.
Quell’anno, in visita diplomatica, il presidente pretese anche che i soldati israeliani abbandonassero la chiesa di Sant’Anna, altro luogo gestito dalla Francia, pochi minuti dopo aver informato i servizi di sicurezza dello Stato ebraico, che lo inquadravano un po’ troppo da vicino la strada, la sua famosa” Vuoi che prenda il mio aereo e torni in Francia? ». Una replica di culto, consegnata con un accento da tagliare con un coltello, divenne presto il simbolo della politica internazionale di Jacques Chirac, noto per essere vicino ai leader arabi.