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Redazione bordolese
Pubblicato il
13 novembre 2024 18:34
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Il tribunale amministrativo di Bordeaux ha confermato la legalità della sanzione amministrativa inflitta ad un'impresa di Saint-Laurent-d'Arce (Gironda) specializzata nella vendita a distanza di integratori alimentari che aveva interrogato al telefono dei consumatori iscritti alla lista Bloctel.
Daniele procedura collettiva – era stato oggetto di un “controllo” di repressione delle frodi l’11 maggio 2021. Ciò ha dato luogo ad un “avviso” emesso il 22 settembre 2021 dopo aver constatato “diverse violazioni”.
Una multa di 33.285 euro
Alla società Saint-Laurent-d’Arce è stata poi inflitta “una sanzione amministrativa” di 33 285 euro dalla Direzione dipartimentale per la protezione delle popolazioni della Gironda (DDPP) il 22 febbraio 2022. Ha quindi presentato ricorso al tribunale amministrativo di Bordeaux per ottenere l'annullamento di questa multa “sproporzionata” rispetto alla sua “situazione finanziaria”.
” IL quota bassa cosa rappresentano le chiamate (…) impropriamente effettuate verso numeri iscritti nella lista Bloctel [une liste d’opposition au démarchage téléphonique, ndlr]tenuto conto del numero totale di chiamate effettuate nel periodo in questione, giustifica la riduzione dell'importo della sanzione inflittagli”, ha aggiunto il suo avvocato.
Ma “l’amministrazione aveva inizialmente previsto di imporre (…) una multa di 47.550 euro” o “50 euro” per “ciascuno dei “951 chiamate a freddo” dei consumatori iscritti all'elenco Bloctel, gli ricorda il tribunale amministrativo di Bordeaux in una decisione datata 3 ottobre 2024 e appena resa pubblica.
“Un fastidio inaccettabile”
Al termine del “procedimento in contraddittorio”, l'amministrazione aveva però “tenuto conto” delle “allegazioni orali” della società che spiegava di trovarsi in “difficoltà finanziarie”. Ha quindi ridotto l'importo della sanzione a “35 euro per violazione”. Tuttavia, dinanzi al giudice, “la società non produce (…) alcun elemento che lo consenta dimostrare la realtà di queste difficoltà finanziarie”, constatano i giudici di Bordeaux.
“Dato il numero significativo di chiamate rilevate, che costituiscono un fastidio inaccettabile per i consumatori che hanno chiaramente manifestato il loro rifiuto ad ogni azione di propaganda telefonica, l'importo della sanzione – particolarmente contenuta rispetto al massimo di 375.000 euro previsto dal (…) codice del consumo – non appare sproporzionato”, affermano. E “non spetta al giudice (…) ma solo all'amministrazione concedere termini di pagamento”, ricordano di sfuggita.
CB (PressPepper)
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