Questi ladri non rompono le finestre e non prendono di mira i veicoli recenti. Una rete di ladri d'auto specializzati nell'hacking elettronico o “mouse-jacking” che dilagava in diversi dipartimenti è stata appena smascherata e cinque persone sono state incriminate dalla procura di Libourne, nella Gironda.
Una nuova chiave di avvio codificata
Tutto inizia all'inizio del 2024, quando a Libourne vengono rubati quattro veicoli. Due individui vengono arrestati durante l'indagine flagrante e rivelano la loro tecnica. “Quest'ultima consiste nell'aprire il veicolo tramite un'asta, poi, una volta saliti all'interno, codificare una nuova chiave di avviamento collegandosi alla presa diagnostica del veicolo tramite “una scatola”, precisa la gendarmeria nel suo comunicato stampa.
Sotto l'autorità della procura di Libourne, la sezione ricerche di Bordeaux si occupa dell'indagine in corresponsabilità con la compagnia dipartimentale della gendarmeria di Libourne. Durante le indagini e la sorveglianza, ha scoperto “una squadra specializzata”, dall'ordinante a quello incaricato di reimmatricolare i veicoli rubati.
In totale, l'indagine ha permesso di identificare una trentina di veicoli rubati da questa squadra, alcuni dei quali sono stati riverniciati, camuffati e regolarizzati amministrativamente. E sette dei veicoli rubati rivelano una frode con “sovrascrittura dei dati del sistema di immatricolazione dei veicoli (SIV)”, che ha coinvolto due stabilimenti della Gironda e delle Bocche del Rodano.
Undici arresti e cinque incriminazioni
Undici sospetti sono stati arrestati il 5 novembre a seguito di un'operazione lanciata congiuntamente dai gendarmi di Gironda, Dordogna, Aisne, Alpi Marittime e Seine-Saint-Denis.
Le perquisizioni hanno permesso di sequestrare “diversi veicoli rubati, numerosi documenti amministrativi francesi e stranieri (Germania, Belgio), numerosi telefoni e altre chiavi di automobili di diverse marche, un adattatore ODB per la diagnosi nonché contanti”, precisa il comunicato.
Secondo i gendarmi, la maggior parte degli arrestati erano noti all'autorità giudiziaria per furto, ricettazione, violenza e reati legati alla droga. I cinque imputati sono stati posti in custodia cautelare.
Secondo le statistiche dell'Osservatorio dei furti, elaborate dalla società specializzata Coyote Secure, il furto tramite hacking elettronico, che non danneggia il veicolo né ne altera il valore, rappresenta quasi nove furti su 10 in Francia.