il Piccolo Principe del raï elettrizza un’intera regione

il Piccolo Principe del raï elettrizza un’intera regione
il Piccolo Principe del raï elettrizza un’intera regione
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In un clima geopolitico già teso, può davvero l’uscita di una canzone far vibrare i muri delle cancellerie? Apparentemente sì. “Chokran”, l’ultima creazione del Piccolo Principe del Raï, Faudel, ha scatenato una tempesta di reazioni a est dei confini del Marocco.

Questa canzone, un vero e proprio inno al Regno e al suo Sovrano, Maometto VI, raggiunse vette di popolarità suscitando inaspettate ondate di indignazione. Faudel, il cui vero nome è Faudel Belloua, franco-algerino naturalizzato marocchino dal 2011, ha dedicato la sua nuova opera a Maometto VI, re del Marocco e al suo paese d’adozione, senza offesa per alcuni senili dell’Est dell’Eden.

Era stato integrato con tale gentilezza che chiese e ottenne la nazionalità marocchina. Oggi, sposato con una marocchina e padre di due figli, vive a Marrakech, città che definisce “magica”. “ [La nationalité marocaine]è il regalo più bello che abbia mai ricevuto,” confida. Questa dichiarazione suona come una dolce melodia nei cuori marocchini, ma risuona come una nota stonata dall’altra parte del confine.

Quando la musica fa diplomazia

La canzone, intitolata “Chokran”, non è passata inosservata ad est dei suoi confini originari. Appena la canzone è stata pubblicata online, la stampa algerina, come una bestia in cerca di preda, si è scagliata contro l’artista, accusandolo di provocazione e tradimento. In Oriente, infatti, le reazioni non si sono fatte attendere. In un misto di gelosia mal dissimulata e risentimento storico, alcuni media e personaggi pubblici hanno criticato la canzone, definendola “propaganda musicale” e accusando Faudel di farsi strumento di una strategia di influenza marocchina.

Faudel, riconosciuto artista raï, ha saputo destreggiarsi tra tensioni politiche e armonie musicali con notevole abilità. “Chokran” (Grazie, in arabo), va notato, è un toccante ringraziamento a un paese e al suo leader. Con testi che celebrano le conquiste del Marocco durante il regno di Mohammed VI, Faudel ha creato un’opera che trascende i confini della semplice melodia per infondersi di vero fervore patriottico.

Il testo della canzone, pieno di riconoscimento e ammirazione, ha colpito il cuore dei marocchini e degli amanti della cultura Rai. Tuttavia, hanno anche offeso la sensibilità di alcuni vicini orientali, i cui rapporti con il Marocco sono a dir poco tesi. Contro ogni previsione, Faudel, in pochi minuti di canzone, è riuscito dove decenni di diplomazia spesso falliscono: far parlare, provocare e, soprattutto, unire e dividere.

Un brusco risveglio per alcuni

Il Raï, genere musicale che per lungo tempo è stato un ponte tra la cultura algerina e quella marocchina, si trova, secondo i detrattori dell’Est, utilizzato in questo contesto come uno strumento diplomatico non convenzionale. Tuttavia, a quanto pare l’artista ha scelto di esprimere liberamente i suoi sentimenti e la sua ammirazione per un paese che ama. Dopotutto, non è questa l’essenza stessa dell’arte?

Faudel, nonostante le polemiche, ha ribadito la sua posizione, sottolineando che la sua opera è soprattutto una dichiarazione d’amore per il Marocco e un sincero omaggio al suo Sovrano. Il cantante ha inoltre ricordato che la musica è un linguaggio universale, capace di trascendere i confini e toccare gli animi, ben al di là delle liti politiche.

Tuttavia, è innegabile che “Chokran” abbia risvegliato antichi demoni. Le dure critiche e gli attacchi personali contro Faudel riflettono un palpabile nervosismo nell’Est. E, se la canzone è solo un pretesto per esprimere il più profondo malcontento nei confronti del vicino marocchino, evidentemente ha raggiunto il suo obiettivo.

Una lezione da imparare

In definitiva, “Chokran” è più di una semplice canzone. È un promemoria del potere della musica e dell’arte in generale di influenzare i cuori e le menti. Faudel, sia che lo apprezziamo sia che lo critichiamo, è riuscito ad aprire un dibattito, suscitando emozioni e ricordando l’importanza della libertà di espressione artistica. Mentre le tensioni persistono e le critiche volano, è bene ricordare che dietro ogni nota, ogni parola, un artista osa dire quello che pensa e sente. E per questo non possiamo che dire “Chokran, Faudel”.

Questo giovedì 6 giugno 2024, mentre il mondo celebrava l’80° anniversario dello sbarco del 1944, Faudel, il Piccolo Principe del Raï, ha spento le sue 46 candeline. Un compleanno tinto di polemiche, un ritornello che risuona oltre le semplici note musicali. Lo scorso gennaio, infatti, Faudel ha pubblicato una canzone che ha scosso più dei muri degli studi di registrazione: “Chokran”.

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