Anche le elezioni federali, regionali ed europee in Belgio sono state coperte dai media stranieri. Il New York Times, De Volkskrant e El Pais, tra gli altri, hanno seguito le elezioni concentrandosi sui risultati nelle Fiandre. I primi due si sono concentrati sulla vittoria “sorprendente” del N-VA, mentre il quotidiano spagnolo ha parlato dell’implosione del partito liberale Open VLD del primo ministro Alexander De Croo.
“I nazionalisti fiamminghi ostacolano l’avanzata del partito separatista”, titola il New York Times. Secondo il quotidiano americano, la vittoria del partito di Bart De Wever provoca “un sospiro di sollievo” nella classe politica che si era già preparata alla vittoria del Vlaams Belang.
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De Volkskrant scrive dal canto suo che il Vlaams Belang, “contro ogni aspettativa”, non diventerà il più grande partito del Belgio. “Ciò rende l’N-VA l’inaspettato grande vincitore di queste elezioni. E il Belgio non si aggiunge alla lista dei paesi in cui la destra radicale diventa il più grande partito alle elezioni (europee),” si legge.
El Pais, intanto, punta sull’implosione del partito del premier Alexander De Croo. Il quotidiano spagnolo però manca in parte il suo obiettivo affermando che “il primo ministro belga Alexander De Croo sta gettando la spugna”. “Il liberale ha annunciato domenica, con le lacrime agli occhi, che probabilmente si dimetterà a causa degli scarsi risultati del suo partito e che non manterrà la carica di capo del governo ad interim finché “non si sarà formata una nuova coalizione, che tradizionalmente prende mesi, addirittura anni, in Belgio.”
Alexander De Croo ha chiaramente indicato la sua intenzione di dimettersi, ma ha sottolineato che si “concentrerà completamente sull’attualità”, mentre avrà un successore.
