DAll'inizio del 2025, Simon Biron spera di perdere un centinaio di chili, ovvero poco meno della metà del suo peso attuale. La sua decisione è presa: a 43 anni, questo ex direttore d'albergo di La Roche-sur-Yon affiderà il suo corpo alla chirurgia bariatrica, questa specialità destinata alle persone che soffrono di grave obesità. L'operazione si svolgerà in due fasi. Il primo, chiamato manicaridurrà il suo stomaco di due terzi. Il secondo, battezzato bypassconsisterà in una deviazione del circuito dall'intestino tenue al tratto digestivo. Una nuova vita lo attende, spera, lontano dai tormenti della quotidianità e dal veleno dello stigma. Lontano anche dalle ingiunzioni del “body positivismo”, questo movimento di tendenza sui social network che incoraggia le persone a sentirsi bene, qualunque sia la loro forma fisica. “È molto bello accettarti per come sei, ha detto. Solo che superare di 60 chili il proprio peso normale è pericoloso. » Pesa 216, per 1,80 metri.
Simon Biron ha cercato a lungo le cause della sua iperfagia che, in certe sere, lo spingeva a ingerire “80 euro da McDonald's”prima di passare parte della notte a guardare Casalinghe disperateper poi apparecchiare di nuovo la tavola la mattina presto. Ha ricordato di essere stato vittima di bullismo alle scuole medie. Da quando ha lasciato il lavoro, grazie ad una pausa convenzionale, sa anche quanto lo stress lavorativo avrebbe potuto esacerbare il suo appetito pantagruelico. “Ho sempre reagito alle frustrazioni con il cibospiega. Mangiare mi tranquillizza, soprattutto prima di andare a letto, convinto, a torto, che si dorma meglio a pancia piena. » L'uomo parla “Sessioni di alimentazione forzata” spinto all'estremo, finché il suo stomaco non cedette da solo. “Mangio le mie emozioni”ha confidato a uno psicologo.
Due biglietti per prendere l'autobus
IL “clic” è arrivato tre anni fa, quando, dopo un controllo sanitario, Simon Biron è salito su una bilancia per la prima volta dopo molto tempo. L'ago pesava quasi 200 chili. IL «grosso»come si presenta in serata, salirà a 232 chili, non senza aver testato diverse marche di integratori alimentari, né provato molteplici diete, da quella iperproteica alla dieta paleolitica consistente nel mangiare come facevano i nostri antenati. Un secondo fattore scatenante si è verificato nel frattempo di fronte all'impossibilità di condividere un giro in bicicletta con la sua giovane nipote: “Mi ha dato un calcio nel sedere. »
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