Par
Daniele Chollet
Pubblicato il
11 novembre 2024 alle 7:56
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Lunedì 4 novembre, il consiglio comunale di Taverny (Val-d'Oise) è stato, come al solito, tempestoso, ma questa volta molto più in alto!
Il dibattito, durato un'ora, attorno al progetto di nuovo piano urbanistico locale, è continuato quando, rivolgendosi al suo avversario (Les Écologists) Thomas Cottinet, Florence Portelli ha ricordato le parole attribuite a uno dei suoi compagni di corsa nel corso di un incontro pubblico durante lo scorso campagna elettorale:
“Ti ricordo che volevi realizzare un housing sociale al 100%. È in pubblico, potrebbe rinfrescarvi la memoria”, ha detto il sindaco (Lr) di Taverny, citando per nome Sylvie Boulanger, che ha voluto rispondere.
“Ecco, non è Nupes”
«No, non interveniamo quando siamo in pubblico, signorina, questa è la regola», spiega Firenze Portelli.
Prima di aggiungere:
“Ti farò espellere se continui!” Questo non è Nupes.”
E di fronte al suo rifiuto di tacere, il sindaco ne ha subito chiesto l'espulsione.
“Ma no! Non espellere, siamo in democrazia! », interviene poi Thomas Cottinet, il leader di Changeons d'Ère a Taverny.
“Sei stato tu a chiamarla fuori!” », aggiunge Bilinda Meziani, un’altra eletta del gruppo Changeons d’Ère.
“Queste sono le regole interne, anche per i Nupes! », si giustifica poi Firenze Portelli.
“Le persone hanno il diritto di partecipare al consiglio comunale”, afferma Thomas Cottinet.
“Non hanno il diritto di intervenire”, corregge il sindaco di Taverny. “Sì, ne hanno il diritto. Non siamo in Russia lì”, dice Thomas Cottinet.
Poi sentiamo delle urla. È confuso.
Il sindaco di Taverny chiede poi di tagliare tutti i microfoni. Segue un momento di esitazione. La giunta viene trasmessa in diretta video su Facebook, ma l'immagine resta su Firenze Portelli, non si vede la polizia municipale eseguire lo sgombero.
“Abbiamo a che fare con persone che hanno perso ogni buon senso. Ripeto, finché sarò sindaco, qui, non sarà la Lfi! », infastidisce Firenze Portelli.
“E qui non sarà il trumpismo, non sarà l’estrema destra. È democrazia. No, è davvero scandaloso”, dice a sua volta Thomas Cottinet.
“E qui non sarà trumpismo”
“Non siamo nell’Assemblea nazionale! Lo trovo inaccettabile…” continua il sindaco di Taverny, che viene interrotto perché Thomas Cottinet continua a parlare.
«Basta, signor Cottinet!» Ora stai zitto! Signor Mélenchon bis, si fermi! Altrimenti ti chiamerò Mélenchon fino alla fine del trimestre. Rispetti il fatto che io sono il sindaco e che controllo la sessione”, gli dice.
Poi fa una mozione d'ordine, denunciando “una politica di fogna. Sei un personaggio scortese! “.
“Non l'ho mai insultata, signora”, reagisce Thomas Cottinet. In quattro anni qui hai detto che ero sporco, mi hai chiamato inutile, codardo, ecc.
Firenze Portelli gli dice di tacere.
“Non ti ho dato la parola, il tuo comportamento è inaccettabile. Non può esserci anarchia qui”.
Poi, richiama all'ordine con un'iscrizione a verbale perché
“continui a interrompere la parola e a interrompere la sessione. Sei di una insolenza rara e ora basta.”
Thomas Cottinet accusa poi l'assessore di fare
“messo in scena. Chiedere alla polizia di intervenire solo perché la persona si è alzata e ha parlato è una messa in scena”.
«Senti, il consiglio comunale è sospeso», dice Firenze Portelli.
La seduta riprende dieci minuti dopo. La sera stessa ogni fazione ha diffuso un comunicato stampa per denunciare l'atteggiamento dell'altra parte.
Prossimo consiglio, mercoledì 13 novembre alle 20:00.
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