Concorsi in cifre Inquadramento del fascicolo novembre 2024

Concorsi in cifre Inquadramento del fascicolo novembre 2024
Concorsi in cifre Inquadramento del fascicolo novembre 2024
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In questo fascicolo riprendiamo integralmente l’affascinante studio realizzato dalla redazione di TEC21 sulla base dei dati raccolti dai nostri colleghi di espazium che da circa dieci anni gestiscono e alimentano la popolarissima piattaforma Competitions.espazium.ch. Hanno chiamato la compagnia keeValue e i suoi esperti di analisi dei dati per riunire quasi 2.000 procedure, quindi fornire questi risultati alla nostra specialista di visualizzazione, Valérie Bovay. Infine, una decina di attori e attrici del concorso sono stati invitati a reagire a queste grafiche.

Questo paziente processo è stato necessario per imparare lezioni e soprattutto per rompere certi cliché. Innanzitutto apprendiamo che no, la concorrenza non perde slancio, ma che il numero delle procedure cresce piuttosto in tutta la Svizzera. Apprendiamo poi che nei cantoni latini è favorita la libera concorrenza. Scopriamo addirittura che nel Canton Zurigo la cultura della concorrenza non è necessariamente più importante se confrontiamo il numero delle procedure con il numero degli abitanti. In termini di qualità possiamo farci un’idea visitando la mostra attualmente allestita alla ZAZ Bellerive, che presenta 104 risultati dei concorsi organizzati in questo cantone negli ultimi due anni.

Abbiamo ampliato questa indagine chiedendo a Véronique Biau di commentare la situazione su scala europea. Il ricercatore francese, una delle rare persone che ha una visione d’insieme delle competizioni in tutto il continente, dipinge un quadro poco conosciuto e molto istruttivo, che presenta grandi disparità. Fornisce inoltre alcune lezioni su altre pratiche di gara competitiva, da cui gli architetti svizzeri potrebbero imparare, come ad esempio Presentazione della visione Olandese, i bandi francesi per progetti urbani innovativi (APUI, tra cui “Reinventing Paris”. Leggi l’articolo Reinventare Parigi: marketing urbano o progetti reali?), o i sorteggi praticati in Germania nelle competizioni selettive.

Questo lavoro analitico si concentra sui numeri. Tuttavia, per continuare ad applicare e sviluppare metodi di concorrenza, è necessario approfondire i dettagli. Secondo lo studio settoriale del Consiglio degli Architetti d’Europa (ACE/CAE), il numero di ore investite ogni anno nei concorsi varia notevolmente in Europa, e arriverebbe a quasi 2000 in Belgio. Dato che gli architetti svizzeri non hanno potuto rispondere allo studio (forse per mancanza di tempo?), non possiamo stimare la loro situazione. Quante ore sono state investite per realizzare la mostra ZAZ?

In questo contesto, è sempre bene ricordare l’impegno assolutamente eccezionale che la professione consegna alla società, senza garanzia di essere ricompensato, e nemmeno retribuito. E per ricordare quello che la Sia chiede da 150 anni: il fair play. Nessuna statistica permette di distinguere tra i concorsi propriamente organizzati e quelli che assumono sempre più la forma di bandi di gara mascherati con l’obiettivo di ottenere un progetto preliminare (compatto) a costi inferiori: i quaderni di Le tariffe sono talvolta così precisi, gli specialisti mai sempre più numerosi e i requisiti così grandi che solo l’economia del progetto può fare la differenza. Il concorso deve rimanere un concorso di architettura.

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