Affetto da un'infiammazione all'intestino, Gérard Claudet si è recato al pronto soccorso dell'ospedale Langres, nell'Alta Marna. Ventiquattr'ore dopo il suo arrivo, è stato trasferito in una stanza allestita nel garage dello stabilimento, che alla fine di ottobre era saturo.
Gérard Claudet ancora non riesce a crederci. Questo padre era in vacanza nell'Alta Marna quando ha sentito un dolore allo stomaco: infiammazione dell'intestino. Sotto la direzione del Samu, sabato 26 ottobre si è recato al pronto soccorso dell'ospedale di Langres, una sessantina di chilometri a nord di Digione, e lì ha trascorso la prima notte.
Ma 24 ore dopo il suo arrivo, il personale gli ha spiegato che non poteva restare. Le sue condizioni richiedono però il ricovero in ospedale per diversi giorni.
Nella notte tra la domenica e il lunedì, “all'una del mattino, vennero a prendermi e mi dissero: dobbiamo spostarti”, ricorda Gérard Claudet. “Va bene, dove vado? Come va?” chiede.
“Senti, in un garage quando avremo più spazio qui, non è complicato: apriamo il garage e mettiamo lì i pazienti”, avrebbe risposto lo staff.
Si rivolge al ministro della Salute
Nelle immagini inviate dal padre a BFMTV si vedono diversi letti in un garage, uno vicino alla porta. Secondo il racconto di Gérard Claudet, il rumore dell'aerazione della stanza era assordante. Quattro persone erano in questa sala triage riconvertita.
“Sono non so dove. In tempo di guerra, in un posto dove mettono i malati? Non so bene dove siamo, ma comunque non in un ospedale francese”, protesta Gérard Claudet al nostro microfono.
Esasperato, chiede di tornare a casa il giorno dopo. E decide di scrivere all'Agenzia regionale della sanità, al polo ospedaliero Langres e al ministero della Salute. “In questa lettera ho chiesto un feedback motivato e specifico che invito questi decisori a venire a passare una notte con me in questo garage”.
Ad oggi la sua lettera è rimasta senza risposta. Contattati telefonicamente e via email, né l'Agenzia sanitaria regionale né il centro ospedaliero hanno risposto a BFMTV.
Marine Mulcey e Margaux Saive, con Ariel Guez