Tre domande a… Catherine Gallot, capolista del movimento United Pour Notre Fédération, rieletta per un secondo mandato quadriennale alla presidenza del comitato dipartimentale del Tennis della Loira Atlantica:
Come va il tennis nel dipartimento?
Tenderei a dire che sta facendo sempre meglio. Non abbiamo mai visto un numero di licenziatari così alto (24.735 licenziatari al 31 agosto 2024). Questa è la prova che i club stanno facendo un buon lavoro. È in queste strutture che tutto accade. È grazie a loro se i risultati ci sono. Le patenti continuano a crescere tra gli adulti, invece è più complicato per i giovani. Ma è una constatazione nazionale.
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Qual è il ruolo principale del comitato?
La nostra priorità è sviluppare tutte le pratiche legate alla Federazione Francese di Tennis. Ma non possiamo essere su tutti i fronti. L'importante è gestire adeguatamente il cuore della nostra attività: la formazione dei giovani, l'aspetto sportivo fino alle attrezzature e alle competizioni. Il nostro ruolo è quello di declinare le direttive federali nei nostri ambiti di azione con possibilità di adattamento in relazione alle specificità territoriali.
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Quali sono le aree di sviluppo per l’anno 2025?
L'obiettivo è aiutare le discipline emergenti a svilupparsi nei club come il padel o il pickleball. Ci sono sempre cose nuove da mettere in atto, a patto di avere persone qualificate e coinvolte. Bisogna sapere come affrontare la concorrenza del settore privato, in particolare con la costruzione di più campi da paddle. Preferiamo che questo sviluppo avvenga nei club e crei così scuole di padel senza rimanere bloccati nell'aspetto commerciale della disciplina. Ma non si tratta di sacrificare le lezioni di tennis per aggiungere campi da paddle. Questa deve essere una creazione aggiuntiva. Purtroppo nella Loira Atlantica c'è una crisi immobiliare (ride).
