il piano urbanistico della Metropoli di Metz è parzialmente sospeso

il piano urbanistico della Metropoli di Metz è parzialmente sospeso
il piano urbanistico della Metropoli di Metz è parzialmente sospeso
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Questo è un affronto per la metropoli di Metz. Questo venerdì 8 novembre, il Tribunale amministrativo di Strasburgo ha “parzialmente sospeso” in via d'urgenza (procedura provvisoria) il suo Piano urbanistico intercomunale locale (PLUI).

Di cosa stiamo parlando? Il documento urbanistico più importante dei prossimi anni. Colui che autorizza o meno la costruzione di un complesso residenziale, di un campo sportivo o di un parcheggio, nei 45 comuni della metropoli di Metz. Il PLUI è stato adottato dalla squadra del presidente François Grosdidier il 3 giugno 2024. Dolorosamente, si potrebbe dire, viste le tante opposizioni. Politica, ovviamente, con un piano giudicato dalla sinistra d'altri tempi sulle ambizioni ecologiste. Ma anche cittadino, con il ricorso presentato al tribunale amministrativo dall'associazione “Sauvons les Terres du Pays Messins”, a luglio. L'associazione ha criticato, ad esempio, l'urbanizzazione di oltre 10,5 ettari del bosco della Misericordia, per l'installazione di un parco fotovoltaico. Ha calcolato che con il PLUI sarebbero 500 gli ettari che verrebbero urbanizzati su tutto il territorio.

Già nel marzo 2024 la commissione pubblica d’inchiesta (obbligatoria) aveva espresso parere sfavorevole alla prima versione.

“Dubbi sulla legalità del piano”

Il punto viene ora chiarito a livello legale. I giudici hanno individuato “un dubbio sulla legalità del piano”. Non si tratta più di una raccomandazione ma di una sospensione temporanea, in attesa di giudicare più nel merito il caso “nel corso del 2025”. Sospendono il piano relativo alle future zone di urbanizzazione (zone 1 AU e 2 AU) e le linee guida settoriali di sviluppo e programmazione (OAP).

Falsa metodologia

I giudici hanno motivato la decisione con una “valutazione ambientale segnata da inadeguatezze e problemi metodologici che hanno distorto l'analisi del consumo di suolo”. Ma anche da imprecisioni e incoerenze nella valutazione dell'impatto ambientale su alcuni settori interessati da “linee guida di sviluppo e programmazione” che potrebbero incidere sugli ambienti naturali. »

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