Procrastinazione, lo vedremo domani

Procrastinazione, lo vedremo domani
Procrastinazione, lo vedremo domani
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Non voglio parlare male di Ali, ma pffuuttt, oh mio… Oh no, una rubrica sulla procrastinazione, scusa ma non ho avuto tempo, lo farò domani. Innanzitutto perché non mi piace la parola. Non so voi, ma per me le parole sembrano sensazioni nella mia testa. Ad esempio, procrastinare suona come una fetta biscottata che viene masticata. Pro-Cras-Tiner. E non mi piace. È secco, è ruvido, fa le briciole… non mi piace.

Quindi ero lì a pensare, “Ehi, è venerdì, non dovrei andare via per il fine settimana piuttosto che venire a tenere una rubrica alla radio” ma c'è qualcosa di ancora più forte della parola che mi scricchiola come un biscotto in testa, c'è il mio senso di colpa. Disciplina in cui eccello.

Quindi, ovviamente, ho ancora lavorato sull’argomento

La rubrica di Eric Libiot Ascolta più tardi

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– Ciao Chat GPT, raccontami una barzelletta sulla procrastinazione
– Certo: perché i procrastinatori non giocano mai a nascondino? Perché preferiscono nascondersi… e restarci ancora un po'! »

Alla luce di questo risultato MDR/PTDR/stop ho incontinenza, mi sono detto che avevo bisogno di un'altra strategia.

Ho deciso di classificare le cose come “possiamo rinviare a domani” o “non possiamo rinviare a domani”.

La cronaca di Alexandre Jollien Ascolta più tardi

Lezione Ascoltare 3 minuti

COSÌ :

  • Il mese di novembre = no, ma cos'è questo mese? Un mese in cui non accade nulla, se non tante commemorazioni dei defunti. Quindi ovviamente è bello commemorare tutti coloro che hanno combattuto per la Francia, ma avrebbe dovuto essere distribuito nel corso dell'anno, è troppo per noi. E poi in generale, se a novembre si comincia a parlare di organizzazione del Natale (cosa mangiamo/con chi/quando/come/a chi diamo cosa) ci imbattiamo in Maria Carrey che come un vecchio labrador attende il ritorno di Babbo Natale dietro la porta. Tutto quello che vuole per Natale è il suo grande diritto d'autore! Quindi rimandiamo novembre a dicembre, senza sensi di colpa.
  • Prendersi cura di se stessi: quindi niente, andiamo, non rimandiamo alle belle giornate. Anche quando è brutto, grigio e freddo, quando non vuoi niente, quando il mondo brucia, beh, è ​​importante prenderti cura di te stesso. Per metterci la crema a vicenda, per dirci parole gentili quando ci incrociamo in un gelato ed essere gentili con noi stessi. Perché altrimenti chi lo farà? Beh, non molte persone, quindi andiamo, facciamoci del bene.
  • Organizza la tua prossima vacanzas: quindi ci sono due scuole. Ho amici che li organizzano quasi da un anno all'altro, chissà perché li rilassa. E altri che lo fanno quando si rendono conto che è già maggio, è pazzesco come vola il tempo, e che nessuno ha preso l'iniziativa… Sì Ali, apposta, parlo al femminile, perché le vacanze sono divertenti, sono bello, ma molto spesso sono le stesse persone che dicono “dove andiamo/quando andiamo/sarebbe bello se dopo i nostri cugini in Bretagna, andassimo a trovare i tuoi genitori?” Ma comunque, tesoro, vivono a Montpellier / E allora, abbiamo tempo, siamo in vacanza, faremo le stradine con i bambini, oh mio Dio, rilassati / E tu pensi che la cinetosi dei bambini sia prendersi una vacanza ?? » . Insomma, è il carico mentale che vorremmo rimandare a domani, e a giorni alterni.
  • Morire = noè piuttosto noioso, quindi lo rimanderemo a più tardi.
  • E per finire questa lista e questo articolo, perché voglio dire, non resteremo qui fino a domani, a dire alle persone che amiamo che le amiamo = quindi, ovviamente, andremo direttamente lì, sempre, sempre, perché come dice uno dei più grandi filosofi francesi: “Amiamo noi stessi finché siamo vivi, Non aspettiamo che la morte ci trovi il talento”


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