Il Finistère, con i suoi numerosi lembi di terra, le sue isole, isolotti, abers, estuari e peninsulari, tutti soggetti ai capricci delle maree, delle maree e delle tempeste, è una pronta vittima dell'innalzamento del livello delle acque e dei cambiamenti climatici. Ciò si traduce in tre problemi spesso strettamente collegati: erosione, arretramento delle coste e sommersione marina.
La penisola di Crozon, gioiello geologico del Finistère, non fa eccezione. Inoltre, il sindaco di Crozon, Patrick Berthelot, ha deciso di prendere in mano la situazione, “adesso”. A fine ottobre 2024, con il sostegno della prefettura, nel quadro della legge sul clima e la resilienza, è stato possibile avviare diversi studi (fotografia e cartografia) e iniziare a preservare rapidamente, con soluzioni temporanee, i luoghi più siti interessati.
“Stiamo lavorando sulla questione da diversi anni”, scivola l’eletto. “Abbiamo creato mappe del pericolo per cosiddetti settori vulnerabile per anticipare il futuro, per i prossimi 30, 50 o 100 anni. » È il caso in particolare di Postolonnec e della zona di Aber per i problemi di sommersione, nonché di Camaret per le inondazioni. In ogni caso, gli scenari integrerebbero infine opere temporanee o permanenti per anticipare i problemi – con l’idea di “stabilire la pianificazione in termini di urbanistica”.
Ma l’azione voluta dal comune di Crozon vuole concentrarsi anche su questioni “veramente urgenti”. Come quello della baia di Morgat. A pochi passi dalla grande spiaggia e dal porto, dove ogni anno si effettuano costose operazioni di rimozione della sabbia senza altra scelta, nei pressi dell'Hôtel de la Mer, la situazione è particolarmente complessa. Con l'assalto delle onde, delle maree e del maltempo, la strada tra Morgat e Crozon (capoluogo della penisola) è minacciata. “Anche le nostre reti elettriche e quelle delle acque reflue passano lungo questa strada dipartimentale”, spiega Patrick Berthelot. “Dobbiamo ricevere il PLU? Espropriare qualche casa? Dobbiamo essere in grado di sapere come farlo; ma nel frattempo abbiamo soluzioni temporanee che possono ancora durare. »
In questo caso Stabiplages. “Si tratta di salsicce di grandi dimensioni create dalla società Espace Pur (installato a La Forêt-Fouesnant, nel Finistère, ndr) che viene posto perpendicolarmente alla costa per ricreare i sedimenti, la sabbia e i ciottoli scomparsi da anni”, precisa il sindaco. “Posizioneremo anche degli stabilizzatori paralleli per rompere la forza del moto ondoso. Si tratta di una soluzione provvisoria che ci darà il tempo di testarne l’efficacia e di trovare il tempo per completare gli studi. »
Il budget previsto per questo test, pionieristico nel Finistère, è di circa 1,2 milioni di euro. “Questo dovrebbe essere operativo tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026”, conclude Patrick Berthelot. “Tutto questo lo abbiamo affermato in consiglio comunale qualche giorno fa. Il prossimo punto concreto è previsto per il 15 gennaio 2025 con la prefettura. »