1600-2000. Una collezione? – La Tribuna dell'Arte

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Alcune collezioni vengono realizzate con poche risorse. Ma la conoscenza e il gusto talvolta permettono di compensare questa mancanza, ed è ciò che possiamo vedere in questa mostra al Museo delle Belle di Lione. È vero che il collezionista è un ex curatore del Louvre nel dipartimento dei dipinti, e che ai suoi tempi la gente sapeva come comprare.


1. Jean-Paul Laurens (1838-1921)

Il giudizio di Salomone secondo Valentin de Boulogne, intorno al 1860-1870?

Olio su tela – 18,5 x 24 cm

Collezione privata

Foto: Didier Rykner

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2. Edgar Degas (1834-1917)

La morte di Ananiasecondo Raffaello

intorno al 1856-1858

Matita di grafite, pennello e

guazzo bianco – 28,1 x 44,2 cm

Collezione privata

Foto: MBA di Lione/Martial Couderette

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Voleva rimanere anonimo, ma raramente l'anonimato è rimasto tale per un tempo così breve, il tempo che spesso gli occorre per restituire un dipinto al suo autore. Si tratta infatti di Jean-Pierre Cuzin, che concluse la sua carriera al Louvre come direttore del dipartimento di pittura. Come la maggior parte dei conservatori della sua generazione, era – e rimane – un collezionista. Alcune persone pensano che le due attività siano incompatibili. Al contrario, crediamo che i curatori-collezionisti siano spesso i migliori acquirenti di opere per i musei, perché sanno quanto rappresenta il costo di un’acquisizione.

In questa occasione, il collezionista diventa uno dei principali donatori del Museo delle Belle Arti di Lione, offrendogli ben 53 opere. Ne metteremo in evidenza alcuni in questo articolo, dedicato principalmente alla mostra, e li inseriremo tutti nel nostro database.



3. Léon Benouville (1821-1859)

Raffaello vede per la prima volta la Fornarinaintorno al 1857

Matita di grafite, penna, inchiostro marrone, lavaggio marrone e lumeggiature a guazzo

bianca – 46,6 x 35,3 cm

Donazione soggetta ad usufrutto al Museo delle Belle Arti di Lione

Foto: Didier Rykner

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4. Alexandre Hesse (1806-1879)

Giovane portatore d'acqua italianointorno al 1843-1846

Pietra nera, sanguigna, gesso

bianco e pastello – 32 x 25,5 cm

Donazione al Museo delle Belle Arti di Lione

Foto: Didier Rykner

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Una parola, innanzitutto, sul catalogo. Se ogni opera beneficia di una scheda tecnica completa scartata alla fine del volume, le analisi sono distribuite in tutto il testo che costituisce un approccio personale – e tanto più affascinante – del modo in cui è stata costituita la collezione, abbinato ad una sintesi di storia dell'arte. Una storia dell'arte molto parziale ovviamente, poiché basata unicamente sulle opere esposte (e su quelle, numerose, che non lo sono ma che tuttavia vengono riprodotte); una storia dell'arte che però è più vivace di tante altre perché spesso esce dai sentieri battuti.



3. Joseph-Nicolas Robert-Fleury (1797-1890)

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