come va nel resto d'Europa?

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Da lunedì mattina le auto non possono più circolare nel centro di Parigi, zone che già esistono in Francia, ma anche in altri otto paesi europei.

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Pubblicato il 04/11/2024 18:28

Tempo di lettura: 2 minuti

type="image/avif">>L'obiettivo è ridurre il traffico nel centro della capitale dal 7 al 30%. (JULIEN DE ROSA/AFP)>>
L'obiettivo è ridurre il traffico nel centro della capitale dal 7 al 30%. (JULIEN DE ROSA/AFP)

Da lunedì 4 novembre le auto non possono più circolare nel centro di Parigi. La capitale ha implementato una “zona a traffico limitato” nei primi quattro quartieri. Ciò significa che le auto e gli altri veicoli a motore non possono più transitare in questa zona, a meno che non si fermino per una visita medica, accompagnino qualcuno, effettuino un acquisto o vivano nel quartiere. Non sono interessati autobus, taxi e ambulanze.

In Francia, Nantes e Grenoble hanno zone simili, non è possibile circolare in alcune strade senza avere il permesso di circolare lì, rischiando una multa fino a 135 euro.

Secondo un conteggio effettuato nel 2019 da Ademe, l’agenzia per la transizione ecologica, c’erano 238 zone a traffico limitato (ZTL) in otto paesi europei.

Quella che ne ha di più, in assoluto, è l’Italia, che ha la stragrande maggioranza delle zone a traffico limitato. Il Paese è stato pioniere fin dalla sua prima apparizione negli anni '70. All'epoca non si trattava di incentivare l'uso dei trasporti pubblici, quanto piuttosto di tutelare il patrimonio storico dei centri cittadini, come a Firenze o a Siena. Ma a partire dagli anni ’90 molte città seguirono l’esempio. Oggi le più grandi, Milano, Torino e anche Roma, hanno zone a traffico limitato almeno in alcune ore della giornata.

Esistono anche altrove, ma non sono così numerosi. Secondo il conteggio effettuato da Ademe qualche anno fa, possiamo citare Barcellona in Spagna e Salisburgo in Austria. Altre grandi città includono Gand in Belgio e le capitali della Lettonia e della Slovenia, Riga e Lubiana. Londra, dal canto suo, ha un sistema leggermente diverso per limitare il numero di auto in città: esiste un pedaggio urbano, piuttosto caro (poco più di 18 euro al giorno) per le auto che entrano nel centro città.

Se guardiamo all’Italia, dove le zone a traffico limitato esistono già da diversi decenni, i risultati sono piuttosto positivi. È quanto emerge da uno studio del Cerema, il Centro studi e competenze ambientali. Nota in particolare che in queste città più pedonali, i residenti prendono meno auto e più trasporti pubblici, che generalmente vanno più veloci.


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