I fatti hanno avuto luogo a Sévérac-d'Aveyron il 24 ottobre.
Attenzione, queste immagini possono essere molto scioccanti. La Federazione dipartimentale dei sindacati contadini dell'Aveyron (FDSEA 12) ha pubblicato martedì 29 ottobre sulla sua pagina Facebook il video dell'attacco di uno stormo di avvoltoi ad una mucca e al suo vitello, avvenuto giovedì 24 ottobre in un campo della comune di Sévérac-d'Aveyron.
All'inizio inizia come una semplice passeggiata su un sentiero di campagna, una passeggiata scandita però da grida acute, degne di quelle che si possono sentire nel cuore di una giungla. Grida di rapaci. Per un attimo possiamo vedere attraverso il pennello la testa di un ruminante con attorno ombre grigie in movimento.
Più di trenta avvoltoi iniziarono a divorare la mucca viva
Quando la persona che filma (probabilmente l'allevatore stesso) arriva sul campo, uno stormo di avvoltoi fugge all'arrivo dell'uomo. Poi la telecamera si sposta a sinistra e rivela una visione orribile: il cadavere di un vitello completamente dilaniato, e accanto ad esso una mucca sdraiata sull'erba, con la groppa insanguinata, che gli uccelli rapaci avevano apparentemente cominciato a divorare vivo.
Secondo i commenti del collettivo “No al lupo” che ha postato questo video il 27 ottobre, e facendo riferimento alle informazioni fornite dall'EPM (European Predation Map), due veterinari hanno notato che “gli avvoltoi sono entrati nella mucca di trenta centimetri e hanno distrutto le vie urinarie“. A questo punto, questa mucca potrebbe essere stata soppressa.
La FDSEA dell'Aveyron e i Giovani Agricoltori ricordano i precedenti attacchi di avvoltoi nel dipartimento, nel maggio 2024 contro mucche e vitelli a Ségur così come contro pecore a Curan e Sévérac-d'Aveyron, e il 1° ottobre scorso su un ottantenne a Verrières.
Ancora una volta, i sindacati agricoli chiedono alla Lega per la protezione degli uccelli (LPO) e all'Ufficio francese per la biodiversità (OFB) di “cambiare velocemente discorso e smettere di nascondere il vero volto dell'avvoltoio“.