Settant'anni dopo l'inizio della guerra d'Algeria, la Francia ha riconosciuto, questo venerdì 1° novembre, la propria responsabilità nell'assassinio del cofondatore del Fronte di Liberazione Nazionale.
Settant’anni dopo l’inizio della guerra d’Algeria, Emmanuel Macron sta compiendo un grande passo verso il ripristino della verità. Il Presidente della Repubblica ha riconosciuto questo venerdì, 1° novembre, 70° anniversario dell'insurrezione del 1° novembre 1954, che il leader del Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) Larbi Ben M'hidi era effettivamente “assassinato dai soldati francesi” nel marzo 1957, nel bel mezzo della battaglia di Algeri.
In un comunicato diffuso dall'Eliseo, il presidente della Repubblica “riconosce oggi che Larbi Ben M'hidi, eroe nazionale dell'Algeria e uno dei sei leader del FLN che lanciarono l'insurrezione del 1° novembre 1954, è stato assassinato dai soldati francesi posti sotto il comando del generale Aussaresses”. Fino ad allora, la Francia non aveva mai riconosciuto il proprio coinvolgimento nella morte di Larbi Ben M'hidi, che all'epoca era stato mascherato da suicida dagli uomini che lo avevano torturato. E questo nonostante le confessioni, nel 2001, del generale Paul Aussaresses, che ammise di aver impiccato Larbi Ben M'hidi.
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