Cop16: le false promesse dell'energia da biomassa in Guyana!

Cop16: le false promesse dell'energia da biomassa in Guyana!
Cop16: le false promesse dell'energia da biomassa in Guyana!
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È fondamentale lanciare l’allarme sulla politica portata avanti nella Guyana francese che mette seriamente a rischio la biodiversità e gli impegni climatici. Il Programma energetico pluriennale per la Guyana, attualmente in fase di revisione con la massima discrezione, mira a moltiplicarsi per quattro produzione di energia elettrica da biomasse entro il 2030.

Un obiettivo irraggiungibile senza il taglio su misura della direttiva europea RED II e del decreto attuativo per la Guyana adottato il 30 dicembre 2023, che consente ai produttori di aggirare i criteri europei di sostenibilità delle energie rinnovabili per:

  • liberarci dalla tutela della biodiversità,
  • liberarci dagli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra,
  • pianificare la distruzione delle foreste primarie ricche di biodiversità per creare migliaia di ettari di piantagioni energetiche (fibra di canna, palme da olio, ecc.) destinate alla produzione di agrocarburanti e combustibili solidi.

Questa industrializzazione della vita mette in pericolo numerosi ecosistemi e le specie che da essi dipendono, molte delle quali verrà distrutto ancor prima di essere scoperto.

La Guyana, un gioiello di biodiversità soggetto a ogni tipo di saccheggio

La Guyana ospita una delle foreste tropicali meglio conservate al mondo, che copre il 96% del territorio. Con più di 1.800 specie di alberi, 740 specie di uccelli e centinaia di migliaia di insetti, questa regione è un tesoro inestimabile per la biodiversità globale.

Finanziamenti tossici e violazione dei diritti dei popoli indigeni

Grazie ad uno scandaloso regime di deroga ai requisiti europei, l’energia da biomassa derivata dalla distruzione della foresta amazzonica può beneficiare dello status di energia rinnovabile e quindi beneficiare di finanziamenti pubblici. Una boccata d’aria fresca tossica per investimenti a breve termine ed ecocidi.

Una violazione anche dei diritti delle popolazioni indigene della Guyana e delle associazioni amerindiane che non sono state consultate anche se i depositi di biomassa si trovano potenzialmente nei territori da loro rivendicati.

Inoltre, questa politica energetica minaccia direttamente la biodiversità nei paesi confinanti. È già stata denunciata un'importazione illegale dal Suriname.

Un appello all’azione: preservare la biodiversità e il clima

Chiediamo al governo francese di abbandonare questa politica di distruzione di massa contro la biodiversità, di ritirare il suo decreto e di allineare le sue azioni agli impegni europei e globali per proteggere il clima, le foreste e la biodiversità.

Anche Maiouri Nature Guyane ha presentato ricorso contro lo Stato francese e chiede una moratoria sull'industria della biomassa in Guyana.

Lancio dell'Osservatorio Cittadino della Biomassa in Guyana, uno strumento unico

Frutto di un lavoro meticoloso di sintesi di rapporti tecnici e scientifici e di interviste con le parti interessate alla biomassa, Maiouri Nature Guyane mette oggi online il sito. https://observatoire-citoyen-biomasse-guyane.fr/. Questa piattaforma cittadina mira a informare i cittadini, i funzionari eletti e i giornalisti, vittime delle falsità che circolano in questo settore.

– NO, la biomassa in Guyana non è un'energia rinnovabile su cui si basano tutti i nuovi progetti depositi a breve termine (disboscamento agricolo, estrazione dei boschi del Petit-Saut)

– NO, la biomassa in Guyana non aiuta a combattere il cambiamento climatico. In genere, il progetto di combustione del legno allagato Petit-Saut lo farà aumentare del 30% emissioni di gas serra del settore elettrico della Guyana!

– NO, la biomassa non è una risorsa di sviluppo sostenibile per la Guyana: si basa su a risorsa limitata nel tempo che sarà venduto a basso costo.

-OUI, solare, eolico e piccolo idroelettrico può consentire alla Guyana di raggiungere l’autonomia energetica riducendo al contempo le emissioni di gas serra.

– SÌ, i Guyanesi trarrebbero maggiori benefici dallo sviluppo di un settore di legname ad alto valore aggiunto economico, ambientale e sociale.

– SÌ, i terreni agricoli della Guyana devono consentire l'accesso alla Guyana mangiare limitando gli impatti sugli esseri viventi.

Questa piattaforma è stata resa possibile grazie ai finanziamenti della Fondazione Natura e scoperte e di Animali.

L’Osservatorio cittadino sulla biomassa consentirà inoltre agli agricoltori, agli operatori del settore del legno, agli utilizzatori delle foreste e ai cittadini di segnalare, tramite un modulo di allerta, la loro osservazione della deforestazione e degli abusi energetici nelle piantagioni di legname e delle possibili carenze di legname, che logicamente deriverebbero da questa energia politica.

C’è ancora tempo per agire per salvare l’unica foresta pluviale tropicale d’Europa e contribuire a un futuro vivibile per tutti.

https://observatoire-citoyen-biomasse-guyane.fr/

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