Sull’ex Zad di Notre-Dame-des-Landes, la speranza di vivere a lungo in pace

Sull’ex Zad di Notre-Dame-des-Landes, la speranza di vivere a lungo in pace
Sull’ex Zad di Notre-Dame-des-Landes, la speranza di vivere a lungo in pace
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L’arredamento? La storica fattoria Bellevue, a Notre-Dame-des-Landes. Sul tavolo, un caffè e una teiera accanto a un mazzo di fiori: gerbere e garofani, ci è sembrato di riconoscere. Un uomo di 40 anni racconta il suo viaggio senza discutere: Grégoire Minday, Greg per tutti qui allevatore di bestiame 100% biologico arrivato dalla regione parigina nel 2014 – dove lavorava nell’edilizia – per difendere il bocage di Notre-Dame-des-Landes contro il progetto dell’aeroporto, allora in orbita.

Bisogna ammetterlo: l’inizio è ideale per rompere l’immagine dell’oscuro zadista, perennemente anonimo e deciso a restare ai margini della società, sostenuto da numerosi eletti – locali e non, ma spesso classificati a destra – che continua a prendere una posizione scarsa visione dell’installazione nell’area di una comunità che sostiene alti ideali anticapitalisti.

Quasi 180 abitanti, contadini e non, vivevano nell’ex Zad

Sei anni e mezzo dopo la decisione dello Stato di porre fine al progetto dell’aeroporto, il collettivo che si è radicato nell’ex Zad di Notre-Dame-des-Landes conta quasi 180 abitanti e chiede una vera unità . Qui sta soprattutto sognando vivere in modo sostenibile in pace sul territorio, in tutta legalità.

Ci sono ragioni per sperare. Lunedì 14 ottobre, Greg, allevatore di mucche di Nantes, ha ricevuto la visita dei tecnici di Habitat 44, locatore sociale del Dipartimento della Loira Atlantica, incaricato di studiare la trasformazione della “sua” storica fattoria in alloggi contadini HLM, dietro pagamento di un compenso. .un affitto tradizionale. Privo di qualsiasi isolamento degno di questo nome, l’angusto edificio, ridotto a un tugurio, ora funge da ufficio del contadino. E Greg, padre di tre bambini che frequentano la scuola a Notre-Dame-des-Landes, ha trasferito la sua famiglia in una casa mobile adiacente.

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Sulla carta, l’operazione di ristrutturazione e ampliamento della cascina non dovrebbe logicamente essere altro che una semplice formalità: il piano urbanistico intercomunale locale prevede infatti la ricostruzione degli edifici che sorgevano prima del progetto dell’aeroporto.

“Non si tratta di un regalo del Dipartimento ma del risultato di lunghe trattative”

Il progetto, se vedrà la luce, richiederà tempo – tre anni se tutto va bene ritiene Greg – ma costituirà un passo avanti fondamentale, in risposta vecchie richieste contadine . La formula proposta consente alle aziende agricole di sfuggire alla speculazione, che…

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