Marie-Christine Arnautu, è innegabile, ha carattere. Wallerand de Saint Just, ex avvocato del Fronte Nazionale (FN), la soprannominò “Tarzan” – “Avrei preferito Jane”ammette la signora 71enne. Ma è vero che non si lascia ingannare e somiglia leggermente a Margaret Thatcher, almeno per quanto riguarda la pettinatura. È stata ascoltata dal tribunale penale di Parigi lunedì 21 ottobre, decimo giorno del processo contro gli assistenti del FN al Parlamento europeo, per aver assunto, neoeletto eurodeputato, Gérald Gérin, maggiordomo di Jean-Marie Le Pen, come parlamentare assistente.
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MMe Arnautu è sempre stata molto vicina all’anziano signore, ma nega assolutamente che per suo ordine lei abbia assunto il suo assistente personale con la sua busta mensile di 21.000 euro, solo per alleviare le finanze del presidente onorario del partito – stima il Parlamento malversazione di fondi pubblici per 87.000 euro. Gérald Gérin, 50 anni, era barista al Carlton di Cannes quando conobbe Jean-Marie Le Pen nel 1995, al quale dedicò poi la vita. Abitava in una dependance a Montretout, roccaforte dei Le Pen nell’Hauts-de-Seine, e lo assisteva in tutto, “tranne le faccende domestiche” – era anche il tesoriere-pagliaccio di Cotelec e Promelec, due finanziatori elettorali di micropartiti, e quest’uomo essenziale teneva a casa la carta di credito, il libretto degli assegni, il passaporto di Jean-Marie Le Pen…
Assistente parlamentare accreditato al Parlamento europeo, Gérald Gérin avrebbe dovuto vivere a Bruxelles, secondo il contratto firmato nel dicembre 1994. Ha messo piede in Belgio solo sette volte in cinque mesi, e sei volte a Strasburgo per nove mesi – e ancora , accompagnava spesso Jean-Marie Le Pen, anch’egli deputato europeo, che aveva difficoltà a sedersi da solo nell’emiciclo. “Hai visto Jean-Marie Le Pen più spesso di Marie-Christine Arnautu”osserva il presidente della corte. “È normale, vivevo con lui”l’imputato risponde innocentemente. Ha dichiarato addirittura al giudice istruttore: “Non sapevo che a Bruxelles fossimo legati con guinzaglio e collare. “È una violazione della privacy”…
Nessuna prova del suo lavoro
Gli investigatori hanno trovato solo undici SMS con il suo parlamentare e 41 messaggi in una chat, metà dei quali iniziavano con “ciao mio GG” e non mirava, per MMe Arnautu, per contattare Le Pen. Gérald Gérin non conserva prove del suo operato, asserendo debolmente di fare per lei la rassegna stampa: poiché faceva parte della commissione trasporti, le portava due volte alla settimana a casa i giornali, con Post-it sulle pagine che parlavano di trasporto…
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