L’esercito israeliano afferma di aver colpito circa 300 obiettivi di Hezbollah in Libano questo lunedì, 21 ottobre. L’IDF ha ampliato la sua offensiva contro il movimento islamico prendendo di mira i suoi interessi finanziari.
L’esercito israeliano ha annunciato lunedì 21 ottobre di aver colpito circa 300 obiettivi di Hezbollah in Libano in 24 ore, dopo aver ampliato la sua offensiva contro il gruppo filo-iraniano prendendo di mira il suo sistema finanziario. Per la prima volta in un mese, il distretto di Ouzai, nella periferia sud di Beirut, è stato preso di mira dall’IDF.
Secondo il Ministero della Sanità libanese, gli scioperi vicino all’ospedale Hariri, la più grande struttura pubblica del paese, hanno provocato almeno quattro morti e 24 feriti. Quest’ultimo ha denunciato “crimini di guerra che non rispettano alcuna legge umanitaria e internazionale”.
Scioperi contro gli interessi finanziari del movimento islamista
Il ministero aveva precedentemente riferito di sei persone uccise, tra cui un bambino, a Baalbeck, nell’est, e di quattro soccorritori legati a Hezbollah morti in 24 ore nel sud durante raid israeliani.
L’esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira il bunker di un gruppo islamico contenente “decine di milioni di dollari” come parte di una “serie di attacchi di precisione contro gli interessi finanziari di Hezbollah”. L’IDF non ha specificato l’ubicazione di questo bunker.
In precedenza, lo Stato ebraico aveva dichiarato di aver colpito quasi 30 obiettivi legati all’organizzazione finanziaria Al-Qard al-Hassan, vicina a Hezbollah, contro la quale domenica aveva lanciato attacchi in tutto il Libano.
Da parte sua, il gruppo islamico libanese ha rivendicato gli attacchi missilistici contro una base dei servizi segreti israeliani nella “periferia di Tel Aviv”. Il gruppo filo-iraniano sostiene inoltre di aver preso di mira i soldati israeliani ad Aita el-Chaab, al confine tra Libano e Israele.