Drome. Di fronte alla minaccia dei lupi, i Dipartimenti alpini collaborano per preservare la pastorizia

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Drome. Di fronte alla minaccia dei lupi, i Dipartimenti alpini collaborano per preservare la pastorizia
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Agenzia Stampa APEI

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21 ottobre 2024 alle 21:19

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Formulata nel marzo 2024 al precedente ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau, la proposta è rimasta senza risposta. Quindi il Dipartimento di la Drôme ritorna alla carica.

In una lettera datata da giovedì 17 ottobre 2024accompagnato Marie-Pierre Mouton, presidente del consiglio dipartimentale della Drôme degli altri sette dipartimenti alpini (Alta Savoia, Savoia, Isère, Alte Alpi, Alpi dell’Alta Provenza, Alpi Marittime, Vaucluse), ha contestato il nuovo Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Annie GinevrardSU predazione del lupo.

La preservazione della pastorizia

Questo approccio rientra nella continuità della mobilitazione congiunta dei Dipartimenti Alpini la preservazione della pastoriziaun metodo di allevamento ancorato a secolari tradizioni alpine e basato sul pascolo degli animali.

L’osservazione è abbastanza chiara: l’aumento degli attacchi di lupi negli ultimi quindici anni è direttamente collegato al continuo aumento della popolazione di lupini. Consapevoli che le Alpi concentrano oltre l’80% degli attacchi e delle vittime, e di fronte all’accumularsi e all’aggravarsi dei danni arrecati alle mandrie, i territori alpini hanno preso l’iniziativa, a partire dall’estate 2023, di riunirsi per trasmettere un messaggio inequivocabile la realtà della minaccia subita dall’allevamento e dalla pastorizia: la preservazione di queste attività, tanto più decisive per l’equilibrio dei nostri territori in quanto spesso sono gli ultimi, richiede un approccio concreto volto a ridurre la pressione esercitata dal lupo.

Marie-Pierre Mouton
Presidente del Dipartimento della Drôme

Per la caporeparto e i suoi vicini alpini, “le misure di protezione delle greggi esistenti – cani dedicati, recinzioni elettrificate, guardiania umana – sono necessarie e utili, ma si rivelano insufficienti, perché gli attacchi continuano a un ritmo molto elevatovicino ai record, e i danni restano considerevolisottoponendo pastori e allevatori a uno stress permanente che li strema fisicamente e moralmente e rende letteralmente insopportabile l’esercizio della loro attività”.

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Secondo il presidente del Dipartimento è quindi necessario ripristinare l’equilibrio tra la protezione del lupo et la conservazione delle attività pastorali et allevamento con una corretta valutazione della popolazione di lupini. E questo proprio nel momento in cui il Consiglio dell’Unione Europea intende modificare lo stato di conservazione del lupo elencato nella Convenzione di Berna approvandola da “specie faunistiche rigorosamente protette” a “specie faunistiche protette”.

Ma nel frattempo questa revisione dello status iperprotettivo conferito al lupo, i Dipartimenti alpini non intendono restare a guardare…

Questi ultimi si propongono quindi di coordinarsi una vasta operazione di conteggio su scala del massiccio alpino, durante l’estate del 2025in collaborazione con le parti interessate: esploratori di lupi, Ufficio francese per la biodiversità (OFB), cacciatori, associazioni ambientaliste, funzionari eletti, servizi statali, volontari, ecc.

La tecnica dell’ululato provocato

Per tale operazione i Dipartimenti propongono l’utilizzo di la tecnica delle urla provocate. Un protocollo validato dall’OFS nel 2020.

Lo scopo principale di questo metodo è quello di suscitare gli ululati dei lupi, adulti o cuccioli, e determinare così, attraverso un’adeguata distribuzione delle squadre sul territorio, la presenza e la distribuzione spaziale dei branchi nonché le riproduzioni dell’anno.

I Reparti alpini ora attendono il via libera dai servizi statali per l’attuazione di questa operazione: “Per garantire il pieno successo di questo approccio, contiamo naturalmente sull’associazione dei servizi statali e sull’OFB nella preparazione e nell’attuazione di questa operazione, sapendo che è la partecipazione di tutti i soggetti attori e le autorità di vigilanza che garantiranno l’affidabilità e la credibilità di questa operazione che potrà, in una seconda fase, essere generalizzata”, conclude la lettera.

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