Come si vive in pensione in Corsica?

Come si vive in pensione in Corsica?
Come si vive in pensione in Corsica?
-

Una domanda che si pone mentre si apre il dibattito in seno all’Assemblea Nazionale intorno alla proposta di bilancio dello Stato per il 2025, che contiene al suo interno una misura che riguarda direttamente i pensionati: il rinvio da gennaio a luglio 2025 dell’indicizzazione delle pensioni all’inflazione da parte del governo. La decisione di risparmiare denaro suscita serie preoccupazioni tra i sindacati e in particolare ovviamente tra i pensionati più modesti e in particolare in Corsica, la più povera della Francia. Per Jean-Claude Graziani, delegato in pensione della CGT in Haute-Corse, ospite della rivista editoriale Bleu RCFM questo lunedì 21 ottobre, questa misura rappresenta un vero e proprio « Attacco frontale ai pensionati ». « Un pensionato con età minima perderà 174 euro nell’anno »spiega. « Chi percepisce 1.500 euro vedrà la pensione ridotta di 228 euro. È insopportabile per le persone che già vivono in povertà ».

In Corsica, circa il 25% dei pensionati vive al di sotto della soglia di povertà (1.120 euro al mese per una persona sola), con pensioni di vecchiaia in media inferiori di 300 euro a quelle percepite nel continente. In un contesto in cui il costo della vita è particolarmente elevato, Jean-Claude Graziani lo sottolinea « l’inflazione continua a colpire duramente e i prezzi dei beni di prima necessità sono esorbitanti, soprattutto nei supermercati e nei trasporti che appartengono agli stessi gruppi ».

Ha partecipato al programma anche Bianca Fazi, consigliere esecutivo della Corsica responsabile per le politiche sociali e sanitarie, che ha ricordato a questo proposito gli sforzi compiuti dalla Collettività della Corsica per sostenere i pensionati in questa difficile situazione. “È fondamentale agire a lungo termine. Stiamo lavorando per ristrutturare le abitazioni poco isolate, che pesano molto sulle bollette dei pensionati. Vogliamo migliorare la loro vita quotidiana, in particolare attraverso l’assistenza per isolare meglio le case e ridurre i costi energetici. »dichiara mentre, secondo l’INSEE, tre quarti dei pensionati possiedono la propria casa. E per aggiungere: “L’accesso ai piccoli produttori e agli orti condivisi potrebbe essere un’alternativa al costo elevato dei prodotti alimentari nei supermercati”.

“Molti pensionati precari non osano chiedere aiuto”

Nathalie Charlot, direttrice del centro sociale U Liamu Gravunincu, che sostiene ogni anno quasi 400 pensionati, da parte sua ha sottolineato un’altra grande sfida: la difficoltà nell’individuare e sostenere i pensionati più modesti, parlando “invisibilità”. “Bmolti pensionati precari non osano chiedere aiuto e questo complica la loro cura »ha detto. “Disponiamo di sistemi, come quello della Mutualité sociale agricole (MSA) della Corsica, che permette di coprire alcune spese di trasporto per i pensionati agricoli, ma ciò resta insufficiente data l’entità dei bisogni”.

Nonostante queste iniziative locali, Jean-Claude Graziani ritiene che si potrebbe fare molto meglio, soprattutto da parte dello Stato: « Chiediamo da diversi anni che l’indennità compensativa per le spese di trasporto (ICFT) venga estesa al settore privato e ai pensionati.questo “bonus sul costo della vita” è stato promesso ma mai attuato. Questo non è un favore, è un diritto. L’unico modo per garantire il rispetto di questi diritti è la mobilitazione collettiva dei pensionati”conclude.

TROVA L’INTERO SPETTACOLO NEL PODCAST:

-

PREV Nella Marna stanno costruendo la propria Torre Eiffel come trovata pubblicitaria
NEXT messa all'asta, questa carta Pokémon potrebbe essere venduta per diverse migliaia di euro!