Sarebbe responsabile di 500mila euro di danni alla struttura. Un sospettato identificato dai tribunali è stato ricercato attivamente questo martedì dopo gli incendi dolosi commessi recentemente contro un parco divertimenti a Côtes-d’Armor, il villaggio gallico, dove numerosi edifici sono stati distrutti dalle fiamme, ha annunciato la procura di Saint-Brieuc.
I primi edifici sono stati dati alle fiamme il 14 aprile, nella notte, all’interno di questo parco divertimenti situato nel comune di Pleumeur-Bodou (Côtes-d’Armor). Le indagini avevano accertato “l’origine intenzionale dell’incendio” che aveva distrutto dieci edifici con l’ausilio di altrettanti “ordigni incendiari rinvenuti sul posto”, indica in un comunicato il pubblico ministero di Saint-Brieuc, Nicholas Heitz.
“Un nuovo duro colpo per l’associazione dirigente dopo il primo incendio doloso”, ha lamentato martedì il deputato rinascimentale della 5a circoscrizione elettorale della Côtes-d’Armor Éric Bothorel.
“Le indagini si concentrano su una persona che è stata ospitata sul posto, a titolo gratuito, e alla quale era stato chiesto di lasciare l’edificio”, sottolinea il pubblico ministero. Sebbene identificato e “cercato molto attivamente”, l’individuo non ha potuto essere arrestato “durante 15 giorni di flagrante delicatezza”. “Non ha mezzi di pagamento, un veicolo e non ha una linea telefonica”, il che rende la sua localizzazione particolarmente difficile.
Domenica 12 maggio è scoppiato un nuovo incendio nel villaggio gallico che si preparava a riaprire i battenti dopo le riparazioni. “L’origine intenzionale dell’incendio non è ancora stata messa in dubbio poiché un prodotto accelerante, rubato sul posto, è stato ritrovato vicino all’edificio bruciato”, in questo caso la creperie, indica Nicolas Heitz.
Secondo il magistrato non si sarebbero registrati feriti ma i danni subiti dal parco divertimenti ammonterebbero a circa 500mila euro. I gendarmi e la procura di Saint-Brieuc stanno cercando molto attivamente il presunto autore di questi “reati particolarmente gravi”, insiste.